Politica
22 Marzo 2019
Nel nuovo testo vengono equiparati risparmiatori delle banche in liquidazione e in risoluzione, che rischiavano di essere esclusi dai risarcimenti

Il ‘decreto Brexit’ dà una mano agli azzerati. Marattin: “Norma che avevo chiesto tre mesi fa”

di Ruggero Veronese | 3 min

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La Brexit corre in soccorso dei risparmiatori azzerati: il “decreto legge Brexit” emanato dopo l’ultimo consiglio dei ministri corregge infatti un punto più volte criticato nella Legge di Bilancio da diverse associazioni e da parlamentari di opposizione come Luigi Marattin, ovvero l’assenza delle “banche in risoluzione” al fianco di quelle in liquidazione nel testo della legge. Un dettaglio tecnico ma assai importante, visto che – interpretando la legge alla lettera – i risparmiatori di Carife si sarebbero trovati esclusi dai risarcimenti del fondo nazionale, essendo Carife entrata in procedura di risoluzione dopo il decreto Salva-Banche.

Il ‘dl Brexit’ contiene una serie di provvedimenti e accorgimenti per consentire agli istituti d credito italiani di poter continuare a operare in Inghilterra, e a quelli inglesi di poterlo fare in Italia. Ma al suo interno vengono anche inserite alcune interpretazioni e correzioni di norme già in vigore, come appunto quella relativa ai risarcimenti del Fir. Nel testo del nuovo decreto si legge che “nel comma 494 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 i risparmiatori in possesso delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle banche di cui al comma 493 alla data del provvedimento di messa in liquidazione comprendono i possessori degli stessi strumenti finanziari alla data della messa in risoluzione della medesima banca, che ha preceduto la messa in liquidazione”.

Per l’ex assessore al bilancio di Ferrara Marattin, la puntualizzazione presente nel dl Brexit rappresenta un’implicita ammissione dell’errore da parte del governo e ne approfitta per criticare il sottosegretario pentastellato al Mef: “Alessio Villarosa, chi era l’ignorante? – scrive Marattin sui propri canali social -. Il 22 dicembre il governo scrisse – in legge di bilancio 2019 – la norma per gli indennizzi ai risparmiatori delle banche fallite. Il sottoscritto fece subito notare che, per come era scritta, escludeva gli investitori di Carife, Banca Etruria, CariChieti e Banca Marche. Bisognava infatti includere le banche messe in risoluzione prima che in liquidazione (come appunto le 4 banche sopra citate). Per tre mesi il governo ha negato tutto ciò. Il sottosegretario Villarosa (M5S) mi diede dell’ignorante. Il sottosegretario Ferraresi (M5S) disse che facevo allarmismo. Il candidato sindaco della Lega a Ferrara disse che sbagliavo. Ieri il governo ha approvato il Decreto Legge sulla Brexit. E dentro ci ha infilato esattamente la norma che io sto chiedendo da 3 mesi. Quella di cui, secondo loro, non c’era bisogno”.

Secondo Marattin c’è però ancora un notevole problema legato ai risarcimenti: l’assenza di decreti attuativi per sbloccare le risorse. “Perché il governo non procede con i decreti attuativi, per cominciare in concreto a erogare i soldi ? Villarosa – sempre lui – aveva giurato che sarebbe stato emanato l’8 febbraio. Che fine ha fatto?”.

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