Lido degli Scacchi. A Lido degli Scacchi i finanzieri della Tenenza di Comacchio hanno sequestrato 1.200 fra articoli, accessori ed etichette delle più note marche di moda e denunciato un senegalese di 60 anni per aver introdotto nel territorio dello Stato, a fini commerciali, prodotti industriali con marchi e segni distintivi contraffatti, reato per il quale risulta già aver avuto precedenti specifici.
L’intervento delle Fiamme Gialle è stato effettuato nella serata di mercoledì 20 marzo nel pieno centro di Lido degli Scacchi: la pattuglia aveva seguito per un breve tratto una macchina con a bordo alcuni stranieri che alla vista dei finanzieri hanno cercato inviano di dileguarsi.
All’interno dell’auto il conducente trasportava diversi scatoloni che, una volta aperti, hanno permesso di verificare la presenza di giubbotti, scarpe, borse, orologi etc. recanti marchi di noti brands che tuttavia non risultavano accompagnati da alcun documento giustificativo relativo alla loro provenienza e destinazione e rotoli di etichette pronte per essere applicate sui capi e sugli accessori da griffare. Per tali circostanze è subito scattato il sequestro dei beni rinvenuti, in considerazione del fatto che per le modalità di trasporto e detenzione gli stessi non potevano che venire da laboratori clandestini dove vengono confezionati per essere poi immessi illecitamente sul mercato a prezzi concorrenziali.
E’ proprio per contrastare questo fiorente business che i finanzieri di Comacchio sono costantemente impegnati alla scoperta di magazzini e laboratori del falso. Nella scorsa stagione le Fiamme Gialle avevano già scoperto e sottoposto a sequestro a Lido di Spina 4.500 prodotti tra capi d’abbigliamento già pronti per la vendita, etichette, macchine da cucire utilizzate per la finitura dei capi e per l’apposizione dei loghi distintivi dei marchi, nascosti in un laboratorio clandestino.
La lotta alla contraffazione rientra fra le attività di contrasto alla criminalità economico-finanziaria sistematicamente pianificate dalla Guardia di Finanza per disarticolare, nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio, l’intera filiera di produzione e commercializzazione dei prodotti illegali. Il fenomeno del falso rappresenta uno dei crimini maggiormente dannosi per l’economia legale perché integra una pluralità di condotte illecite, che vanno dal lavoro nero ed irregolare, all’immigrazione clandestina, all’evasione fiscale, al riciclaggio, al commercio abusivo.
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