Baldini rincorre il bis ad Argenta: “Sempre più vicini per andare più lontano”
Andrea Baldini, sindaco di Argenta, ha annunciato la propria candidatura a sindaco per il secondo mandato 2024 -2029
Andrea Baldini, sindaco di Argenta, ha annunciato la propria candidatura a sindaco per il secondo mandato 2024 -2029
Il sindaco Andrea Baldini ha commemorato in apertura della seduta di lavoro, il 200esimo anniversario della nascita di Giuseppe Vandini. Fu primo sindaco di Argenta dell’Italia unita (dal 1861 al 1876) ma soprattutto benefattore della sua comunità
Un'esposizione rivelatrice e complessa. "Seconda Pelle" è la mostra personale dell'artista Romanoleli, curata da Mariano Cipollini, che verrà inaugurata sabato 27 aprile alle ore 17:30 al piano superiore del Mercato centro culturale arte contemporanea di Argenta
Presentato lunedì 22 aprile ai Cappuccini il corso di formazione promosso dalla Regione Emilia Romagna che porta all'ottenimento di qualifica professionale di "Tecnico sistemista informatico"
Nel contatto tra gli specchietti retrovisori di due tir, è andato in mille pezzi il finestrino lato guidatore di uno dei due camion. Le schegge del vetro, che si è frantumato, hanno colpito sia il conduttore che il passeggero, due uomini entrambi di 44 anni
Argenta. Continuano le visite guidate delle scolaresche al museo dedicato a Don Giovanni Minzoni. Per ultima l’intera classe della IIIA, della scuola secondaria di I grado “Gian Battista Aleotti” di Argenta, accompagnati dalle insegnanti Angelica Ferlini e Angela Assirelli.
Al termine i 18 alunni hanno così scritto sul libro delle visite: “Con queste nostre firme vogliamo ringraziare Sergio e Margherita per la loro disponibilità, per l’accoglienza e per la gioia che ci hanno dimostrato nel riceverci. E’ una esperienza che ci porteremo sempre con noi, soprattutto perché ci siamo sentiti felici di partecipare a questo momento. Grazie”.
Il museo Don Giovanni Minzoni, voluto dalla parrocchia di Argenta, è stato inaugurato il 23 agosto 2013 da monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna e Cervia, dal senatore Franco Marini, già presidente del Senato e dal sindaco di Argenta Antonio Fiorentini.
Ubicato in via Gramsci 72 ad Argenta, di fianco alla casa accoglienza per anziani dedicata anch’essa al martire, è visitabile gratuitamente su appuntamento rivolgendosi alla signora Margherita Ghini, al numero 339 5266839, o alla parrocchia San Nicolò, ore pasti, allo 0532 412980.
Dopo un ripristino generale e al completamento del percorso espositivo, curato qualche anno fa da Sergio Caranti, il museo espone tra l’altro le 11 medaglie e i relativi nastrini ricevute da Don Minzoni, una rara copia di un giornale nazionale dell’epoca che, in prima pagina e con grande importanza, commemora il martire ad un anno dal suo assassinio. Alquanto rara e molto interessante è la copia del numero unico “Argenta per l’onore e la gloria dei suoi figli caduti”, stampato l’8 novembre 1919 con i caratteri della Tipografia Argentana, firmato come redattore responsabile da Don Giovanni Minzoni.
Tra i vari cimeli è pure esposta la targa, sostituita perché riportava un dato inesatto, che nel 2003 era stata collocata da un nutrito gruppo di argentani sul Monte Zebio (Altopiano di Asiago), quasi a quota 1.819 e sotto una piccola cengia, proprio nel cuore delle postazioni tedesche. In questa località, il 10 giugno 1917, il tenente cappellano don Giovanni Minzoni ebbe il suo “battesimo di fuoco”.
Per i visitatori i più giovani, sono pure esposte 8 grandi tavole dove, tramite vignette, viene sinteticamente narrata la vita del parroco martire per Argenta. Altri pannelli riportano la cronologia di tutti gli eventi riguardanti Don Minzoni, le sue operazioni come tenente cappellano del 255 reggimento fanteria.
Per facilitare le visite, in particolare delle scolaresche, Sergio Caranti ha recentemente prodotto un dvd – “Don Giovanni Minzoni, l’Educatore, l’Eroe, il Martire” – dove con immagini e documenti è narrata la storia dell’arciprete di Argenta, fedele al Vangelo, educatore amato dai giovani, eroe in guerra, che aiutava la povera gente e i perseguitati dal regime fascista, di cui egli stesso rimase vittima il 23 agosto del 1923, nel complice silenzio delle gerarchie ecclesiastiche che mal vedevano l’impegno sociale del sacerdote.
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