Attualità
19 Marzo 2019
La mancata autorizzazione del Mibac finisce in tribunale: "Danni economici per la perdita dei fondi ministeriali" 

Stop al Diamanti, il Comune presenta ricorso al Tar: “Eccesso di potere”

di Redazione | 2 min

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Lo stop al progetto di ampliamento di palazzo dei Diamanti finisce al Tar. Il Comune di Ferrara ha infatti deciso di presentare ricorso al tribunale amministrativo regionale dell’Emilia Romagna per contrastare la mancata autorizzazione del Mibac sull’ormai arcinoto padiglione moderno nell’area del giardino del palazzo rossettiano.

La conferma arriva da una delibera di giunta del 12 marzo, ma è passata un po’ in sordina rispetto al clamore mediatico suscitato dalla polemica di Vittorio Sgarbi che, a suon di petizioni, ha fatto di tutto per bloccare quello che il critico d’arte ferrarese ritiene uno “scempio”.

Ma per l’amministrazione estense, lo scempio non è il progetto vincitore del concorso internazionale aggiudicato nel febbraio del 2018, quanto che la “mancata autorizzazione del Mibac non consente all’amministrazione di aggiudicare i lavori entro il 2019, con conseguente danni economici da ascriversi anche alla perdita dei finanziamenti ministeriali”.

Per questo il Comune ha scelto di procedere per vie legali contro i “provvedimenti ritenuti illegittimi e lesivi degli interessi dell’amministrazione”, considerandoli – come si legge nella delibera – “illegittimi sotto il profilo del vizio di legittimità ed eccesso di potere”.

Nel mirino della delibera – che dà mandato agli avvocati Cristina Balli del Foro di Bologna e Edoardo Nannetti del Servizio Affari Legali di procedere con il ricorso al Tar – figurano appunto gli atti del Mibac e della Soprintendenza regionale delle Belle Arti in cui si evidenziava “l’incompatibilità della proposta progettuale” del padiglione senza tenere conto delle osservazioni fornite dal Servizio Beni Monumentali “volte a a dimostrare l’infondatezza di tale incompatibilità”.

Il risultato, come è noto, è che la Soprintendenza ha autorizzato i lavori di restauro e riqualificazione dell’esistente, mentre ha disposto una sospensione della valutazione per quanto riguarda il nuovo padiglione, bloccando di fatto il procedimento al Ministero. Un “eccesso di potere” contro cui il Comune ha deciso di ribellarsi per tentare di risolvere i “problemi dovuti al percorso museale frammentato, inadeguato alla rilevanza del Diamanti”.

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