Comacchio
19 Marzo 2019
Dalle ceneri del Comitato No Cercom opposizioni e ambientalisti comacchiesi di nuovo in campo per ottenere chiarezza sul progetto Sipro. Pronta l'alternativa di Legambiente.

Nasce il ’Coordinamento del Delta’, si parte dalle domande sull’Ex Zuccherificio

di Redazione | 3 min

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Comacchio. Dalle battaglie contro l’insediamento della nuova Cercom di Sacmi Imola a quelle per ottenere chiarezza sulla rinaturalizzazione dell’ex Zuccherificio ad opera di Petroltecnica e Sipro: il Comitato ‘No Fabbrica delle Polveri’ cambia nome (ma non volti) e promette domande a raffica su un nuovo progetto giudicato non consono all’habitat del Parco del Delta del Po.

Così, il Coordinamento del Delta – questa la nuova denominazione del gruppo – è entrato nel vivo del confronto sull’ex Zuccherificio lunedì mattina, incontrando a Ferrara l’amministratore unico di Sipro Paolo Orsatti per un colloquio “utile e pacato” sul progetto in questione.

“Una buona occasione per porre a confronto i diversi, al momento, punti di vista sul destino non solo delle vasche di decantazione” spiega il Coordinamento. “Orsatti, affiancato dai suoi tecnici, ha ricordato come il progetto sia maturato in un clima di collaborazione con il Parco del Delta del Po e con il Comune di Comacchio. Noi abbiamo sottolineato lo spirito costruttivo che ci anima nel contrastarlo”.

Il gruppo riunisce al momento Legambiente Delta del Po, la lista civica ‘La Città Futura’ di Sandra Carli Ballola, Lega, Movimento 5 Stelle ‘Comacchio e 7 Lidi’ e Sinistra Italiana, e i rispettivi rappresentanti. All’incontro con Sipro hanno partecipato (in foto) Umberto Carli, Valter Zago, Ermanno Mantovani, Maura Tomasi, Cora Bonazza, Rosanna Cinti e Luigi Vicentini, ex coordinatore del Comitato No Fabbrica.

L’area interessata, delimitata in nero

“Sipro si è stupita del fatto che emergano così tanti dubbi su un progetto a cui si sta lavorando da 19 anni e che lo stesso Orsatti ha ereditato. Ma lo sversamento dei terreni decontaminati è una novità progettuale del 2018, prima si erano valutate altre soluzioni” racconta Cora Bonazza (M5S) a margine dell’incontro. “Vogliamo solo maggiore chiarezza, non porteremo avanti un No a prescindere. Auspichiamo un confronto ampio, che assicuri la corretta informazione ai cittadini: sono in tanti a credere che il progetto in questione andrà a rinaturalizzare l’area dello Zuccherificio occupata dai fabbricati, quella più impattante da cui bisognerebbe partire, mentre in realtà interesserà una zona retrostante per nulla impattante”.

Altri dubbi emersi nel corso delle ultime settimane hanno riguardato poi l’assenza del parere di Arpae (“che il 5 marzo si è espressa dichiarando la non competenza in merito”), la durata del progetto (“decennale, ha spiegato Sipro, per dare a Petroltecnica il tempo per recuperare e bonificare i terreni necessari rispettando i limiti della sua Aia”), nonchè l’utilizzo di terreni di ‘profilo B’, destinati a siti industriali (non al verde pubblico) e il mancato affidamento di analisi chimiche a laboratori esterni a Sipro e Petroltecnica, le aziende direttamente coinvolte.

“Presto – annunciano infine – Legambiente promuoverà a Comacchio un incontro pubblico per presentare una proposta alternativa di rinaturalizzazione dell’area in questione, che sia consona alle reali vocazioni ambientali e turistiche di Comacchio e del Delta e possa giovarsi di doviziosi finanziamenti pubblici”.

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