“A questa domanda io ho già qui la risposta scritta”. Sarebbe questa frase “irrituale” proferita da un candidato al ruolo di direttore di Chirurgia Pediatrica all’ospedale di Cona, poi risultato il primo degli idonei, a determinare l’annullamento della selezione per il conferimento dell’incarico quinquennale di dirigente dell’unità operativa.
Una “presunta irregolarità” avvenuta durante il colloquio orale di Giovanni Ruggeri, specialista in chirurgia pediatrica al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, segnalata da Piero Pavanello (uno degli altri candidati ammessi all’esame) in una lettera inviata al direttore generale Tiziano Carradori che, “stante la irritualità della dichiarazione resa dal dottor Ruggeri”, ha deciso di prendere provvedimenti per verificarne l’attendibilità.
O meglio, accertato che questo episodio non risulta riportato nei verbali della commissione esaminatrice, il dg ha ritenuto necessario, prima di effettuare ogni valutazione in merito alla scelta del candidato cui attribuire l’incarico de quo, verificare la consistenza della segnalazione di Pavanello (in servizio nella Chirurgia Pediatrica del Sant’Anna) e ha richiesto, ai componenti e alla segretaria della commissione esaminatrice, di confermare se quanto dichiarato da Pavanello corrispondesse al vero.
La conclusione è che la procedura (considerata idoneativa e non concorsuale, dato che la scelta è affidata alla discrezionalità e alla responsabilità del direttore generale, ndr) è stata “annullata in regime di autotutela per ragioni di interesse pubblico concreto e attuale per assicurare il massimo di legittimità, correttezza, trasparenza e buona fede della procedura selettiva, in modo da non ingenerare neppure il sospetto che possano essere stati compromessi l’imparzialità di giudizio e dei lavori della commissione e la par condicio dei candidati”.
È quanto si legge nel parere espresso dall’avvocato Benito Magnana, riportato dalla deliberazione dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Ferrara, secondo cui questi principi “potrebbero essere messi in discussione proprio per l’episodio verificatosi in sede di colloquio e per la omessa verbalizzazione di quanto accaduto”.
Infatti, “la dichiarazione di avere già preparato qualcosa di scritto effettuata dal candidato Ruggeri – si legge sempre nel parere legale -, induce il dubbio che egli potesse avere preventivamente conosciuto il contenuto della domanda che la commissione gli avrebbe posto, con conseguimento di un vantaggio sugli altri candidati e violazione della parità di trattamento dei partecipanti alla selezione”.
Non solo: “La commissione, omettendo di verbalizzare la dichiarazione del dott. Ruggeri ( che costituisce un fatto saliente e significativo) pare non avere effettuato adeguata valutazione circa le implicazioni e le conseguenze della dichiarazione del candidato e, a mio parere, ha con tale omissione inficiato il valore probatorio del verbale”.
L’azienda sanitaria, “pur nell’impossibilità di accertare se l’episodio possa aver influito negativamente sul principio di segretezza delle prove e quindi di affermare una lesione”, rileva che le dichiarazioni sulla ‘risposta in tasca’ “possono avere arrecato un pregiudizio alla correttezza delle operazioni idoneative, sotto il profilo dell’imparzialità e della trasparenza dell’agire della pubblica amministrazione”.
Il risultato è che è sono stati revocati l’avviso pubblico e tutti gli atti conseguenti con contestuale emissione di un nuovo avviso pubblico per l’attribuzione dell’incarico di direttore di Chirurgia Pediatrica del Sant’Anna. Insomma si ricomincia da capo, a tre mesi dalla riunione della commissione di valutazione avvenuta lo scorso 6 dicembre e a un anno esatto dall’emanazione dell’avviso pubblico risalente a marzo 2018.
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