Le proteste dei ‘dissidenti’ contro la linea Morghen hanno sortito il loro effetto. Forse più di un effetto. Tanto che Laboratorio civico non si sente più tanto sicuro di incassare l’ambita certificazione cinque stelle. E il suo candidato, Ezio Roi, ex pretore ed assessore alla sicurezza di Imola fino allo scorso dicembre, non dà per scontato di correre “con la certezza di perdere”.

Già dai primi passi questa candidatura avvenuta all’insaputa dei più si dimostra claudicante. Ieri sera, al bar Gallery di Ferrara, era attesa la presentazione ufficiale di Roi. In mattinata però è arrivata alle redazioni la disdetta. Motivata con un vago “a causa di problemi organizzativi”. È lo stesso Roi, contattato da Estense.com, a spiegare l’annullamento: “pensavamo di avere già la lista da presentare, così non è”.

Qualche giorno fa il candidato di Laboratorio civico è stato raggiunto da alcuni componenti dei Grilli Estensi, il gruppo storico fondatore del M5S a Ferrara. Al papabile sfidante di Modonesi e Fabbri i grillini della prima ora hanno esternato tutte le proprie perplessità sulla gestione del Movimento in chiave locale e la mancanza di collegialità nelle decisioni. A questo cahiers de doléances si aggiungono le veementi proteste sui giornali del consigliere Marcucci, che addirittura denunciava un boicottaggio nei suoi confronti, con tanto di impossibilità di accedere alla pagina facebook del Movimento, in mano – a detta sua – di Ilaria Morghen e dei suoi yesmen. Da notare che proprio in questi giorni detta pagina non è più raggiungibile.

Le prime reazioni di Roi erano volte nel cercare di ricomporre i vari fronti (c’è anche la lista che fa capo a Tommaso Mantovani che chiederà la certificazione, in opposizione a Laboratorio civico), ma si è visto rispondere dai Grilli Estensi che “la situazione non è ricomponibile da anni”.

“Credo sia utile a questo punto – commenta Roi a Estense.com – soffermarsi a fare due conti. Abbiamo visto che fare una lista si è dimostrato problematico. Non tutti sono in sintonia. Pensavamo di farcela per oggi e così non è stato”. Dal canto suo Roi ha cercato fino ad oggi “di unire gli spezzoni del Movimento, ma è una grande fatica. Non credevo che una città piccola come Ferrara potesse trovarsi così frazionata. C’è una grande acrimonia. Mi ero autoinvestito di questo compito riunificatore, ma per ora non ci sono riuscito”.

Ma rifiutare le sindacarie non è stato un passo indietro? “Poteva essere una soluzione se ci fosse stato un gruppo unitario. A quel punto si fa una assemblea, l’assemblea propone dei candidati, l’assemblea li vota. Ma in questa situazione è improponibile”.

Da qui la conseguenza fin troppo facile da trarre: “andando divisi si perde. Io ho accettato la candidatura perché speravo si potesse fare un buon lavoro assieme. Se l’orizzonte non si modificherà sarò costretto ad arrendermi”.