Economia e Lavoro
8 Marzo 2019
Si studia una piattaforma per la contrattazione di genere. Zagatti: "Salari inferiori del 30%, dobbiamo essere più attivi nel cambiamento"

Cgil contro la discriminazione, Camusso e Sabbadini a Ferrara per i diritti delle donne

di Elisa Fornasini | 2 min

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La violenza contro le donne, la disuguaglianza nella divisione del lavoro in ambito domestico e il divario salariale. Sono i tre ostacoli più importanti all’uguaglianza di genere identificati nel rapporto 2017 dell’Ocse (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e ripresi dalla Cgil di Ferrara in una riflessione (qui in versione integrale) in occasione della giornata internazionale della donna, “da osservare in tutte le sfumature oltre il giallo di una mimosa”.

“L’8 marzo non una festa, perché non ha la leggerezza di una ricorrenza, ma ha la profondità e il valore di una giornata ‘storica’ per i diritti delle donne e per la pace internazionale” dichiara il segretario generale Cristiano Zagatti, secondo cui “mai come negli ultimi mesi, il sistema dei diritti e delle conquiste riconosciuti alle donne, dopo anni di lotte e battaglie civili e sociali, è stato messo in discussione dal dibattito politico e sociale. Ed è per questa aggressione che dobbiamo esserci donne e uomini, tutti insieme, a far sentire forte la nostra voce in piazza“.

Al banchetto del sindacato sul listone, ci si potrà confrontare sui “tanti, troppi, capitoli aperti: dalla violenza di genere al mancato rispetto delle leggi sull’interruzione di gravidanza e l’obiezione di coscienza; dalla disoccupazione alle condizioni di lavoro e reddituali che di fatto ostacolano la maternità”.

“Le discriminazioni di genere sono una realtà oggettiva” ribadisce Zagatti che individua nella contrattazione di genere la “vera protagonista del cambiamento per il raggiungimento di una parità piena, sostanziale, non solo formale”. Per questi motivi, la Cgil ha deciso di avviare un “percorso di ricerca ed approfondimento, destinato a tradursi poi in una piattaforma programmatica in materia di contrattazione di genere; sono certo sia strumento utile per poter confrontarci con Cisl e Uil per giungere ad una proposta unitaria”.

Poca attenzione alle disparità salariale, “data per scontata quale conseguenza inevitabile del mercato”, e alle tante molestie nei luoghi di lavoro, “derubricate a ‘manifestazioni d’affetto'”, impongono al sindacato di “essere più attivo nel cambiamento: non è più sufficiente denunciare i dati che attestano le troppe discriminazioni quasi come atto autoassolutorio in occasione dell’8 marzo, ma dobbiamo agire collettivamente tra organizzazioni sindacali, rappresentanze datoriali e istituzioni”.

Un esempio? “Se le donne hanno una condizione reddituale inferiore del 30% rispetto agli uomini va semplicemente corretta con una pari compensazione – spiega Zagatti -; anche la maternità non può essere una colpa o una spesa dove per prima è la donna a pagare”. Un tema che verrà affrontato più specificamente proprio a Ferrara, in occasione di un’iniziativa pubblica in programma l’8 aprile con Susanna Camusso e Linda Laura Sabbadini.

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