Jolanda
28 Febbraio 2019
La denuncia dei sindacati Cgil, Cisl e Uil sullo stato degli uffici a Jolanda di Savoia. Attacco alla sindaca Trombin: “Fino a che punto si può essere disposti a consentire tutto questo?”

“Il servizio Acer nei locali comunali chiusi per l’amianto”

di Redazione | 2 min

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Jolanda di Savoia. “Amianto ancora diffuso al piano terra. Esattamente come se la segnalazione del medico che ha disposto la chiusura di alcune stanze non fosse mai esistita. Personale spostato da un ufficio all’altro come pacchi. Senza coinvolgere i sindacati. Nuovi programmi informatici che, in assenza di formazione, altro non fanno che ingolfare il sistema. Servizi che arrancano. Meno ore per l’assistente sociale. Nessuna Centrale unica per le gare di appalto. Nessun agente di polizia locale, ma forse non serve. Tanto c’è il sindaco che accerta le multe. E, da ultimo, il servizio Acer trasferito in uno dei locali chiusi per la presenza di amianto”.

Fa impressione la descrizione dei servizi comunali di Jolanda di Savoia fatta dai segretari dei sindacati Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil Fpl in una nota firmata rispettivamente da Luca Greco, Francesco Bertelli e Sabrina Cerini.

Una nota che non può non essere una durissima critica alla sindaca Elisa Trombin, da diverso tempo ormai in rotta di collisione con i sindacati. “Davvero la sindaca non sa che 12 ore alla settimana di un servizio delicato come quello dell’assistente sociale non possono rispondere ai bisogni delle persone? – chiedono le organizzazioni sindacali -. Davvero pensa di poter essere lei ad accertare le multe? Davvero si pensa di gestire gli appalti e i bandi di gara senza la centrale unica di committenza, obbligatoria per legge per tutto il resto del mondo? Davvero si pensa di poter gestire i dipendenti come fossero semplici pacchi? Davvero si pensa che l’amianto si bonifichi con un po’ di plastica? Evidentemente si, visto che pare che questa situazione vada bene a tutti. La politica è informata. I cittadini sono informati. E sicuramente il prefetto sarà al corrente di tutto.  Evidentemente – concludono i sindacati – nell’epoca del dominio del mondo virtuale va di moda confondere la realtà con la fantasia. Ci chiediamo fino a che punto si può essere disposti a consentire tutto questo”.

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