Politica
27 Febbraio 2019
Il cantiere si sarebbe dovuto concludere il 24 novembre, ma per due mesi è stato sospeso per consentire i controlli di sicurezza e a gennaio ha ricevuto il nuovo via libera dal Comune

Ponte di Cocomaro. Rendine: “Ritardo prevedibile. I residenti andavano avvertiti”

di Ruggero Veronese | 3 min

Leggi anche

Rotatoria San Giovanni. Pavimentazione sconnessa, La Comune interroga l’amministrazione

A poco più di un mese dalla conclusione dei lavori di manutenzione della rotatoria di piazzale San Giovanni, la questione finisce in Consiglio comunale. Il gruppo consiliare La Comune di Ferrara ha presentato un’interrogazione rivolta al sindaco e alla giunta per chiedere chiarimenti sulla qualità dell’intervento, costato 350mila euro alle casse comunali

“Sul ponte di Cocomaro di Cona l’amministrazione ha dato tempi non corretti: sono passati tre mesi dal termine previsto i cittadini hanno tutto il diritto di sapere quando verranno terminati i lavori”. È un fiume in piena il consigliere comunale Francesco Rendine (gruppo Gol) nel parlare del caso dei ritardi nel completamento del ponte bailey a Cocomaro di Cona, i cui lavori sono iniziati il 26 settembre e avrebbero dovuto concludersi entro il 24 novembre, in 60 giorni effettivi. Da allora sono passati oltre 90 giorni ma l’Odissea del ponte è ancora in corso e – tra ritardi nella consegna del ponte da parte dei fornitori e addirittura l’azienda esecutrice entrata in concordato preventivo – non c’è ancora una data certa per la fine dei lavori.

Un ritardo di cui però secondo Rendine l’amministrazione era consapevole fin dall’inizio dei lavori e “in nessun modo avrebbe potuto rispettare le tempistiche annunciate inizialmente”. Perché oltre ai fattori ‘contingenti’ che si sono presentati in corso d’opera e di cui hanno recentemente scritto l’assessore Aldo Modonesi e il dirigente del settore opere pubbliche Luca Capozzi (come i problemi economici della ditta che si è aggiudicata l’appalto), dai verbali del Comune emergono anche altre cause, ben più prevedibili, che hanno causato i ritardi.

In particolare quella che riguarda la ‘Bonifica da ordigni bellici’ (Bob), ovvero i controlli per eventuali bombe inesplose nelle profondità del terreno che vengono eseguiti da ditte specializzate e certificati dal ministero della Difesa: una procedura di controllo che si è fatta sempre più frequente dal 2012, quando tra i ‘rischi particolari’ previsti dal testo unico per la sicurezza (d.lgs. 81/2008) sono stati inseriti anche quelli “di esplosione derivante dall’innesco accidentale di un ordigno bellico inesploso rinvenuto durante le attività di scavo”.

Una procedura che ha ricevuto l’ok del ministero solo il 20 dicembre e che ha causato la sospensione del cantiere dal 7 novembre al 15 gennaio, quando il Servizio Infrastrutture del Comune ha nuovamente dato il via libera all’impresa appaltatrice per riprendere i lavori, dopo aver anche valutato e bocciato alcune richieste di modifica al progetto proposte dall’azienda (sulla tipologia di pali per la fondazione). Tempistiche inaccettabili secondo Rendine, che critica l’amministrazione soprattutto per non essere riuscita a rispettare le scadenze annunciate ai residenti: “Se le procedure di controllo fossero state richieste e attivate prima – afferma Rendine – l’autorizzazione del ministero sarebbe arrivata più velocemente e a Cocomaro ci sarebbe già il nuovo ponte. E visto che una sospensione dei lavori era già preventivabile, l’amministrazione aveva il dovere di renderne partecipi i residenti e indicare tempi per il cantiere più lunghi, ma corretti. Se sarò nella giunta che si formerà a maggio – è la chiusa in chiave elettorale di Rendine – mi toglierò il vestito politico per rimettermi quello da ingegnere, per dimostrare che quel ponte si può rifare in tempi molto più veloci e con una minor spesa di denaro”.

Dal canto suo l’ingegnere Capozzi del servizio infrastrutture spiega che i tempi tecnici del cantiere (60 giorni lavorativi) saranno rispettati nonostante la sospensione temporanea: “Il tempo contrattuale tiene conto anche del fatto che ci possono essere delle sospensioni nei lavori, come avviene anche in caso di maltempo continuo. In questo momento non possiamo ancora fornire stime precise per la data di conclusione dei lavori, che spero riusciremo a dare entro un paio di settimane. Purtroppo con questa operazione siamo stati anche sfortunati: negli ultimi anni abbiamo portato a termine lavori per 25 milioni di euro: dallo stadio della Spal alle scuole, oltre a una marea di rifacimenti di strade e riasfaltature, senza mai tenere chiuso niente. Questo ponte può sembrare un’opera piccola ma è anche molto delicata, perché ci sono persone che stanno patendo un danno dovuto alla sua chiusura, ma stiamo lavorando costantemente per completare l’opera nel più breve tempo possibile”

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com