Politica
23 Febbraio 2019
L'ex sindaco di Bondeno corre da sindaco come candidato di tutto il centrodestra aperto ad altri civici: "Non vogliamo scossoni ma amministrare con coerenza, puntiamo su lavoro e sicurezza. Gli eventi? Fanno bene alla città"

Fabbri ufficializza la sua candidatura a sindaco: “Rimettiamo al centro i ferraresi”

di Redazione | 5 min

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Alan Fabbri (al centro) durante la presentazione della sua candidatura al Bar Centro Storico venerdì accanto ad Andrea Maggi e Nicola Lodi

di Martin Miraglia

“Questa è una giornata importante, lo snodo di un percorso iniziato diversi anni fa che ha portato la Lega ad essere il primo partito ferrarese”. È il segretario cittadino della Lega Nicola Lodi ad aprire le danze dell’ufficializzazione, venerdì mattina in centro storico, di Alan Fabbri come candidato del centrodestra alle amministrative del 26 maggio, ripercorrendo la storia di una candidatura — santificata dalla presenza del segretario della Lega Emilia Gianluca Vinci — che arriva, per dirla direttamente con Fabbri “è il coronamento di un sogno partito tanti anni fa, dopo aver ottenuto risultati storici insperati quando abbiamo cominciato questo percorso”.

L’ex sindaco di Bondeno e ora capogruppo del Carroccio in Regione parla dopo aver ascoltato i compagni di coalizione — Forza Italia, Fratelli d’Italia e la civica di Andrea Maggi, Ferrara Cambia — per poi premettere che “non ci dobbiamo fermare qui”, ovvero non solo “coinvolgere tutta la città, dalle associazioni alle categorie all’università che a differenza di altre in Italia ha delle idee nuove e va supportata a differenza di quanto ha fatto l’amministrazione” nella stesura del programma elettorale, ma anche “cercando il dialogo con tutti i civici che si riconoscono nel bene della città, falsi civici che fanno ancora gli assessori all’ubanistica esclusi”. La compagine di centrodestra qundi, è il primo mesasggio che filtra, potrebbe allargarsi ancora a partire — è il primo nome che viene in mente e che viene tacitamente confermato — dalla Ferrara Civica di Riccardo Forni, la cui trasformazione da movimento d’opinione a lista elettorale è prevista nel prossimo futuro: “Siamo aperti a tutti, basta che vengano condivisi i valori: quelli non si possono comprare”.

“Siamo partiti tanti anni fa con un progetto politico ben preciso che andasse aldilà di una mera espressione di carattere elettorale nazionale ma che si incentrasse veramente nei problemi del territorio”, dice Fabbri nel suo cappello introduttivo, “e io non so chi vincerà questa campagna elettorale, ma so che metteremo il massimo impegno per convincere i cittadini ferraresi a scegliere una svolta politica ma anche sociale e intellettuale che non c’è stata fino ad oggi. Vogliamo far capire alle persone a cui andremo a chiedere al fiducia che questa volta siamo motivati, siamo uniti e soprattutto siamo stanchi di essere attaccati da una classe politica che non è stata degna della fiducia dei cittadini ferraresi”. Sono frasi che permettono di avviare il respingimento ai mittenti “di una serie di accuse da parte di coloro che compongono l’amministrazione comunale che non è ancora riuscita ad espiremere una candidatura in questi mesi, una cosa che reputo molto strana e particolare: anche i sondaggi che ci lusingano dimostrano un certo stato di agitazione nel Partito Democratico ferrarese e una scarsa serietà nei confronti dei candidati civici che si sono proposti in questi mesi”.

Le accuse alle quali si riferisce Fabbri — che si dice “deluso da questi comportamenti” — sono essenzialmente gli attacchi già arrivati fin qui che il candidato del centrodestra si aspetta verranno reiterati nel corso della campagna elettorale: “Ci diranno che siamo xenofobi, che siamo razzisti, attaccherrano qualsiasi tipo di atteggiamento anche personale che uno ha, ma credo che con il sorriso dovremo portare avanti questo cambiamento“, che si traduce in “un’amministrazione sana e trasparente”.

Un programma elettorale messo nero su bianco ancora non c’è — ne esistono bozze, ma sono in via di finalizzazione e saranno rilasciate alla fine degli incontri con le ‘parti sociali’ citate in apertura —, ma l’amministrazione Fabbri avrà una priorità: “Punteremo sul lavoro, crediamo che Ferrara anche da questo punto di vista non debba essere più il fanalino di coda dell’Emilia-Romagna ma che anzi sia centrale in un asse che va da Bologna a Padova, e anche questa sorta di sudditanza psicologica debba essere un po’ sfatata: insieme a un sistema culturale e museale va portato avanti un sistema produttivo e industriale degno di questo nome e faremo di tutto per portare lavoro in questo territorio, che è la prima cosa che ci sta chiedendo la gente”.

Certo però non si perde di vista la questione sicurezza: “Ferrara deve tornare a diventare una città accogliente, un termine spesso abusato, che significa poter essere tranquilli di camminare e passeggiare e vivere il territorio in tutte le zone dentro e fuori dalle ZTL, e oggi questo non avviene più. Non è questione di bianchio neri; di musulmani o di cattolici; è questione di rimettere in ordine un sistema che è stato lasciato allo sbando. So bene quali siano le competenze di un sindaco, anche in termini di pubblica sicurezza, ma non ci sentirete mai rinnegare che quanto fatto fino ad oggi in termini di campagna elettorale sulla sicurezza sarà fondamentale per quello che sarà la Ferrara che verrà. Non ci sentirete dire che preferiamo gli spaccini alla polizia o che non è un problema di sicurezza ma di percezione. È anche questo un passaggio ideologico”.

Ferrara deve ritornare al centro della politica nazionale e non solo per i fatti di cronaca nera che ci coinvolgono”, aggiunge poi il candidato del centrodestra che poi cita le frazioni — “va collegato anche il territorio forense con i centri nevralgici della città in modo organico, non con un assessore al decentramento che non si è mai visto nelle frazioni” —, i rimborsi post crac-Carife — “siamo sempre stati seri: ci dicevano che non si potevano risarcire gli obbligazionisti e invece abbiamo portato i risarcimenti al 95%, e nei prossimi decreti attuativi anche gli azionisti si vedranno riconosciuto il diritto al risparmio” —, l’esercito — “quando Minniti l’ha inviato la sinistra ferrarese non era d’accordo” —, il turismo — “insieme alle mostre va sviluppato un senso identitario della città” — e anche gli eventi: “Non commento sui personalismi”, risponde a domanda diretta sconfessando ancora quindi le dichiarazioni delle scorse settimane, “crediamo fortemente nelle manifestazioni positive che sono della città e non delle amministrazioni. Chi ci attacca su questa nasconde il pregiudizio”.

“Non ci si candida di per sé”, conclude poi Fabbri, “ma per amministrare in modo coerente. Non promettiamo colpi di scena ma l’essere presenti e il rimettere il ferrarese al centro della ripartizione dei servizi. Dev’essere questo l’obiettivo principale della nuova amministrazione”.

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