Spal
19 Febbraio 2019
Parliamo di Var, ma prendersela con l'arbitro non serve. Meglio pensare a come contrastare un’antisportività che nel calcio sembra oggi una nota di merito

A proposito di Spal-Fiorentina

Federico Chiesa, protagonista dell'episodio deciso dal Var (foto di Alessandro Castaldi)
di Redazione | 2 min

Leggi anche

Frontale tra auto e ambulanza in via Bondeno: tre feriti e strada chiusa

Un violento incidente frontale si è verificato nel primo pomeriggio in via Bondeno, all’altezza del civico 105, coinvolgendo quattro veicoli e causando tre feriti, fortunatamente non in gravi condizioni. Lo scontro è avvenuto poco prima delle ore 15 tra una Mini condotta da un 19enne e un’ambulanza diretta a Bondeno per un intervento urgente

Un ‘brodino’ col Sant’Agostino, dura contestazione per l’Ars et Labor

Finisce con un pareggio che scontenta i biancazzurri il confronto sul neutro dello stadio “Gabrielli” tra Sant’Agostino e Ars et Labor Ferrara. Un 2-2 acceso, nervoso, ricco di colpi di scena ma anche di errori, che al triplice fischio scatena i durissimi cori di protesta dei tifosi biancazzurri, giunti in massa dalla città estense

Razzismo sui bus: nuove scritte sull’11A e a Barco

Ancora scritte razziste e frasi di odio sono comparse negli ultimi giorni sui mezzi pubblici e alle fermate della città. Diverse segnalazioni arrivate alla nostra redazione documentano la presenza di messaggi discriminatori e minacce a sfondo razziale all'interno dell'autobus 11A, oltre che alla fermata di via Bentivoglio, a Barco

Bimbo annegato in piscina. La Procura chiede l’archiviazione

La Procura di Ferrara ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti, aperta per fare chiarezza sulla tragica fine del piccolo Malik Cihan Akker, il bambino tedesco-turco di 6 anni, morto per annegamento dopo un tuffo nella piscina del camping village Tahiti al Lido delle Nazioni

Federico Chiesa, protagonista dell'episodio deciso dal Var (foto di Alessandro Castaldi)

Federico Chiesa, protagonista dell’episodio deciso dal Var (foto di Alessandro Castaldi)

di Arnaldo Ninfali

Ci risiamo: ancora una volta il Var ha fatto l’occhiolino alla Fiorentina e a farne le spese, questa volta, è toccato alla Spal.

Il clamoroso precedente risale alla partita Fiorentina–Roma del 3 novembre 2018, quando il viola Simeone cadde in area avversaria, ma a nessuno lì attorno passò per la testa che avesse subito fallo. Solo al Var venne un sospetto e, dopo un esame accurato dell’azione incriminata, se ne convinse e il rigore che seguì portò in vantaggio i viola. Così ora, in merito a quell’episodio, gli unici ad avere delle certezze sono i tifosi fiorentini e quelli romanisti, i primi sicuri della legittimità del penalty, i secondi dell’esatto contrario. Per il resto è nebbia fitta e si comprende solo che il Var mostra difetti sui quali bisognerebbe intervenire. Tanto più che domenica al Mazza è accaduto anche di peggio: il vantaggio della Spal annullato e trasformato in vantaggio per la Fiorentina, per un ipotetico fallo su Chiesa che nessuno aveva rilevato, giocatori viola compresi. Un fatto inedito che fa molto pensare sulla pericolosa deriva a cui sta andando incontro lo sport più bello del mondo.

Alla luce dei fatti, prendersela con l’arbitro e i responsabili del diabolico marchingegno non ha senso, dato che hanno applicato il regolamento. L’unico loro torto è stato di abboccare all’inganno di Federico Chiesa, trasformatosi in un missile terra-aria solo per un lieve contatto con la punta di un piede di Felipe.

Il problema quindi sta nello stabilire la volontarietà o meno della caduta in area avversaria e, a questo scopo, sarebbe necessario convincere gli attaccanti, come il suddetto Chiesa, che ricorrere alla simulazione non è conveniente. Se ad esempio si rendesse obbligatorio il ricorso al Var ogni volta che uno cade nell’area avversaria e, qualora la simulazione risultasse evidente, il cartellino rosso ne fosse la logica conseguenza, forse i ruzzoloni in area sarebbero meno frequenti e le decisioni arbitrali farebbero meno discutere. Naturalmente, qualora l’interessato dichiarasse di essere caduto accidentalmente, non si renderebbe necessario il giudizio del Var.

Questo sarebbe anche un modo per contrastare un’antisportività che nel calcio sembra oggi una nota di merito, a giudicare dall’indulgenza con cui i telecronisti trattano il fallo tattico: “è stato costretto al fallo”, dicono per sottolineare la scaltrezza di chi lo commette.

Ben venga, dunque la tecnologia del Var nel calcio di oggi, ma che svolga anche una funzione dissuasiva dell’antisportività, assieme a quella di segnalazione e sanzione delle irregolarità nelle azioni di gioco.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com