Attualità
19 Febbraio 2019
Aldo Ferrante del Comitato Vittime Pubblica Amministrazione e il fratello di Catozzi saranno ospiti di Storie Italiane

Morte di legionella a Cona, il caso irrisolto arriva negli studi Rai

di Ruggero Veronese | 2 min

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Il caso di Giuliano Catozzi, il 70enne ferrarese morto a Cona per legionella nell’agosto 2015, arriva anche alla ribalta nazionale: stamattina infatti (martedì 19 febbraio) il presidente del comitato Vittime della Pubblica Amministrazione, Aldo Ferrante, sarà ospite insieme al fratello di Giuliano, Gianni Catozzi, alla trasmissione ‘Storie Italiane’, condotta da Eleonora Daniele e in onda alle 10 di mattina su Rai Uno, per parlare della battaglia legale attraverso cui da quattro anni stanno cercando di risalire alla verità. Non risultano invece conferme della presenza di rappresentanti della controparte, l’azienda ospedaliera Sant’Anna.

Catozzi morì l’8 agosto con sintomi di polmonite, dopo essere stato ricoverato un mese prima (il 7 luglio) per uno scompenso cardiaco. Al momento del suo ingresso nell’ospedale e due settimane dopo le analisi avevano escluso la presenza di legionella nel suo organismo, che invece fu riscontrata dopo la sua morte. Un fatto che secondo la famiglia Catozzi e il comitato che la assiste contraddice le dichiarazioni fatte dal direttore generale dell’azienda Sant’Anna Tiziano Carradori, che qualche mese dopo il decesso di Giuliano disse che “non è stata una morte per legionella”.

“Quelle di Carradori sono argomentazioni che non stanno in piedi per due motivi – afferma l’avvocato Vasco Sisti, che assiste la famiglia Catozzi -: considerando che il ricovero è stato continuativo, dove altro avrebbe potuto contrarre la legionella, che ha un periodo di incubazione di circa 10 giorni? Non è possibile sostenere che Catozzi l’aveva contratta a casa sua, come detto dall’azienda ospedaliera. E’ vero che Carradori ci ha fornito tempestivamente il materiale sulla legionella, ma il materiale che ci ha fornito non ha niente a che vedere con il caso della famiglia Catozzi, perché si tratta di informazioni di carattere più generale. Ora vogliamo attendere lo sviluppo dell’indagine per avere più chiarezza”.

Articolo aggiornato alle 09:52 del 19/02/2019

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