Codigoro
16 Febbraio 2019
Via al dibattimento nel processo per la morte di Claudio Bucci avvenuta nel febbraio 2015

Morì folgorato mentre lavorava nei campi, in aula i testimoni

di Daniele Oppo | 1 min

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(foto di archivio)

Codigoro. Si è aperto venerdì mattina il dibattimento nel processo per la morte di Claudio Bucci, il 29enne rimasto folgorato dopo che il cassone del camion sul quale stava lavorando ha urtato i cavi dell’alta tensione mentre si trovava su un campo a Pontemaodino, nel febbraio del 2015.

Imputati per omicidio colposo e per violazione della normativa sulla sicurezza nel luogo di lavoro sono il proprietario dell’azienda agricola Fratelli Garbin di Chioggia, Antonio Garbin (difeso dall’avvocato Alessandro Falzoni), e il dipendente Paolo Sturaro (avvocato Falzoni), oltre al datore di lavoro della vittima, Fabio Zanetti di Bertinoro dell’omonima ditta Zanetti (difeso dall’avvocato Marco Martines). Un fratello della vittima si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Renato Cappelli.

Il giudice Costanza Perri ha ascoltato i testimoni del pubblico ministero: i soccorritori e gli inquirenti, il medico legale e l’ispettore della medicina del lavoro.

Il camion di Bucci rimase impantanato nel fango mentre scaricava del letame. Sturaro intervenne per trainare il camion con il suo trattore fino alla strada, ma dopo alcuni metri il cassone ancora aperto toccò i fili dell’alta tensione. Bucci dapprima scese, poi risalì in cabina, subendo una forte scarica elettrica al momento in cui toccò la carrozzeria.

La prossima udienza è fissata per il 17 maggio, quando verranno sentiti i testimoni della difesa, poi si andrà al 20 ottobre.

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