Politica
15 Febbraio 2019
Il parlamentare dà due 'buffetti' a un collega del M5S durante un momento di caos, scoppiato dopo che un pentastellato ha mimato il gesto delle manette verso i banchi Pd

Caos alla Camera: Marattin insultato e accusato di aver “schiaffeggiato” un deputato M5S

di Ruggero Veronese | 4 min

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Scoppia la bagarre alla Camera dei Deputati e Luigi Marattin diventa il bersaglio dei post e delle invettive del Movimento 5 Stelle, che lo accusa di aver “schiaffeggiato” e aver usato “violenza fisica” su un collega pentastellato, durante il trambusto seguito all’interruzione della seduta da parte del presidente Roberto Fico.

Un’accusa che durante il pomeriggio rimbalza attraverso i social network e viene commentata e condivisa da migliaia di sostenitori del M5S che sottoscrivono la richiesta al Pd contenuta nel post ufficiale del M5S: “Marattin deve essere allontanato”.

Ma cosa è successo giovedì pomeriggio alla Camera? Tutto è partito da un ‘incendiario’ discorso del deputato M5S Giuseppe D’Ambrosio durante la discussione sulla legge costituzionale sul referendum propositivo, che ha portato a un duro confronto sulle procedure di selezione dei parlamentari nei partiti: “Ricordo il nome di Francantonio Genovese condannato in primo grado a 11 anni, cacciato dal Pd, passato a Fi dove è stato accolto a braccia aperte”. Un discorso che ha sollevato le lamentele dai banchi del gruppo Pd, alle quali D’Ambrosio ha risposto mimando il gesto delle manette.

Da quel momento si è scatenato il caos: i deputati dem hanno chiesto a Fico di espellere D’Ambrosio dall’aula, ma il presidente dell’aula si è limitato a un richiamo formale e preso tempo spiegando che avrebbe valutato il caso con i questori della Camera. Alla minaccia dei parlamentari Pd di abbandonare l’aula, Fico ha quindi risposto con un ironico “arrivederci” che ha mandato su tutte le furie un gruppo di deputati dem, tra i quali Marattin.

Roberto Fico ha interrotto la seduta dopo essere stato ‘bersagliato’ con un plico di carta

A far salire la tensione anche il rifiuto da parte di alcuni parlamentari pentastellati di interrompere le registrazioni coi telefonini, nonostante il regolamento della Camera ne vieti l’utilizzo senza autorizzazione. I video sono comunque stati pubblicati sui canali ufficiali del Movimento 5 Stelle (ne alleghiamo il contenuto a fondo pagina) e permettono di assistere all’accaduto. Dopo ‘l’arrivederci’ di Fico i deputati si alzano dai banchi e qualcuno fa addirittura volare un plico di fogli addosso al presidente della Camera, che a quel punto sospende ufficialmente la seduta.

Nel frattempo Marattin si avvicina a un deputato pentastellato e a muso duro gli dice (spiegherà in seguito alla stampa) che i suoi colleghi non possono fare riprese. Subito dopo gli dà due buffetti sulla guancia destra, prima di allontanarsi e rientrare ‘tra i ranghi’ del Pd, mentre alle sue spalle il deputato si gira verso i colleghi dicendo “mi ha preso a schiaffi” e i parlamentari pentastellati gridano allo scandalo. Dalle immagini pubblicate sembra decisamente eccessivo parlare di “schiaffi” o di “violenza fisica” – purtroppo non è la prima volta che si assiste a buffetti e schiaffetti, anche ai massimi livelli istituzionali -, ma di certo il gesto di Marattin non favorirà una distensione degli animi e un confronto più civile tra due partiti la cui distanza è ogni giorno più incolmabile.

Quando la seduta è ripresa, circa un quarto d’ora dopo, Fico si è scusato per il suo ‘arrivederci’ che ha fatto scoppiare la bagarre e i lavori della Camera sono stati rinviati a martedì prossimo. Nel frattempo però tra Marattin e il Movimento 5 Stelle non sembra ancora tornata la pace: il canale ufficiale del M5S oltre alle riprese dei parlamentari ha pubblicato una foto di Marattin accompagnata dalla scritta “schiaffi in Parlamento: Marattin chiedi scusa”. Il deputato ed ex assessore alle finanze ferraresi ha invece scritto un post in cui esprime la propria preoccupazione per il ‘modus operandi’ dei parlamentari pentastellati e dei loro rappresentanti istituzionali, tra cui lo stesso Fico: “Siamo al punto – è un passaggio del suo post – che le istituzioni avvallano tali violenze fasciste (salvo prodursi in tardive e patetiche scuse) e coloro che le hanno perpetrate le rivendicano con orgoglio, e reiterano comportamenti lesivi del regolamento, oltre che della dignità umana. Io lo dico per l’ennesima volta. Sta succedendo qualcosa in questo Paese. Il crimine peggiore che possiamo fare è derubricarlo a folclore, o cadere nella trappola di chi cerca disperatamente di distrarre l’attenzione”.

“Aggressione? – commenterà Marattin nelle ore successive – Sono andato a dirgli che secondo il regolamento non può fare riprese, e ho ricevuto in cambio i soliti insulti che da 15 minuti ci stavano rivolgendo, con lo scandaloso beneplacito del presidente Fico. Patetico il tentativo di passare per vittima; manco fosse il grande Pippo Inzaghi quando faceva simulazione in area”.

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