Eventi e cultura
15 Febbraio 2019
Influenzerà l'arte di Botticelli, la filosofia di Giordano Bruno, i pensieri di Montaigne, la poesia di Tasso e Foscolo

Lucrezio, poeta maledetto e apostolo della ragione

di Redazione | 1 min

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Sarà dedicata a “Lucrezio, il maestro senza discepoli” la lectio magistralis di Ivano Dionigi in programma venerdì 15 febbraio alle ore 17 nella sala Agnelli della biblioteca Comunale Ariostea.

Condannato dai Cristiani, a lungo vittima di una vera e propria congiura del silenzio, eclissato per tutto il Medioevo e riscoperto solo in età umanistica, definito ora un poeta maledetto e irrazionale ora un filosofo razionalista e “premarxista”, comunque ammirato da poeti e scienziati: chi era veramente Lucrezio? Si potrebbe definire un apostolo della ragione, che a Roma ha reciso il doppio cordone che legava l’uomo alla politica e alla religione, smascherato l’inganno della politica, dell’amore e del progresso, stigmatizzato i ricatti dell’ignoranza e della paura, svelato gli infiniti mondi possibili.

Per realizzare quella che lui stesso chiama una “rivoluzione” (res novae) ha creato addirittura una nuova lingua e parole nuove (verba nova). In età moderna e fino ai nostri giorni si prenderà la sua rivincita influenzando l’arte di Botticelli, la filosofia di Giordano Bruno, i pensieri di Montaigne, la poesia di Tasso e Foscolo e non sfuggendo all’attenzione di Machiavelli, Leopardi, Einstein.

L’appuntamento, che sarà introdotto da Antonio Moschi, rientra nel ciclo di incontri dal titolo “Maestri” a cura dell’istituto Gramsci e dell’istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

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