Attualità
8 Febbraio 2019
I 'Monuments men' dell'Arma spiegano come salvaguardare i beni culturali

I Caschi Blu della Cultura raccontano la loro missione agli studenti

di Redazione | 2 min

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È stato il salone d’onore di palazzo Roverella, prestigiosa sede del Circolo dei Negozianti, ad ospitare l’incontro “I caschi blu della cultura”, organizzato dal Club per l’Unesco di Ferrara e destinato a 100 studenti delle scuole secondarie superiori “L. Ariosto” (professoressa Pieri), “Dosso Dossi” (professoressa Zanotti) e “G. Carducci” (professoressa Massarenti).

Relatori d’eccezione il maggiore Giuseppe De Gori, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, e il maresciallo maggiore Fabrizio Turchetti del Nucleo Caschi Blu della Cultura.

“L’obiettivo di questo incontro è quello di comprendere come conservare la memoria del passato e il patrimonio che ci è stato trasmesso, con uno sguardo al futuro” ha detto in apertura il presidente del Club per l’Unesco, Ugo De Nunzio.

Nella sua relazione, il maggiore De Gori ha ricordato che le origini del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale risalgono al 3 maggio 1969, allorché il Comando Generale dell’Arma determinò di costituire il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico. L’intendimento era quello di fronteggiare l’allarmante fenomeno della depauperazione del più grande museo al mondo: l’Italia.

Il nostro Paese fu così la prima nazione al mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializzato nella salvaguardia e recupero dei beni culturali, anticipando peraltro di un anno la raccomandazione della Conferenza Generale dell’Unesco che, da Parigi, indicava agli Stati aderenti l’opportunità di adottare varie misure volte a impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati.

I Caschi Blu della Cultura italiani – ha raccontato poi il maresciallo maggiore Turchetti – sono stati costituiti ufficialmente il 16 febbraio 2016 a Roma. Questa task force, Unite4Heritage, è formata da esperti di beni culturali ed ufficiali dei carabinieri ed è attiva su scenari operativi anche internazionali.

“Il principale compito dei Caschi Blu per la Cultura – ha sottolineato il maggiore De Gori – consiste nell’intervenire su richiesta di uno Stato membro che sta affrontando una crisi o colpito da una catastrofe naturale, per stimare i danni al patrimonio culturale, pianificare misure di salvaguardia, fornire supervisione tecnica e formazione ai restauratori locali nelle azioni di tutela, prestare assistenza al trasporto in sicurezza dei beni culturali mobili, contrastare il saccheggio e il traffico illecito di opere d’arte”.

Visto l’interesse suscitato tra gli studenti partecipanti, l’incontro, coordinato dal Club per l’Unesco di Ferrara con la partecipazione di Riccardo Modestino, presidente dell’associazione culturale De Humanitate Sanctae Annae, sarà ripetuto nei prossimi mesi. C’è anche chi ha ricordato il film “Monuments Men” del 2014 con George Clooney e Matt Damon, che ripercorre la storia di alcuni esperti di arte che durante la Seconda Guerra Mondiale hanno salvato alcuni capolavori dalle mani dei nazisti.

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