Mesola
6 Febbraio 2019

Una rotatoria ‘salvavita’ per l’incrocio di Bosco Mesola

di Redazione | 2 min

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Mesola. Il terribile incidente al semaforo della Statale Romea, in cui è deceduta una donna di Codigoro, non avrebbe dovuto verificarsi: era nota la pericolosità dell’incrocio per un incidente simile avvenuto nel 2010 in cui persero la vita due operai del Cadf.

Ora, preso atto che il sindaco di Mesola sembra quasi più propenso a un tutor che a una rotatoria, e considerato che ha già iniziato anche l’iter burocratico per l’acquisto di un autovelox bidirezionale da porre al km 53+950 (vicino all’incrocio che costituisce la prima entrata in Mesola), mi permetto far presente che tutor e autovelox vanno utilizzati, per ottenere risultati apprezzabili, in un vasto programma particolareggiato di controlli su conducenti e veicoli, oltre che di interventi strutturali sulle strade, non in modalità estemporanea, che fa loro acquisire fini diversi da quelli della sicurezza stradale. Per inciso sia il primo che il secondo incidente sono quasi sicuramente avvenuti per distrazione o comunque per scarsa concentrazione alla guida da parte dei conducenti.

Nel tratto che precede il semaforo non si può pensare ad un Tutor per la presenza dell’incrocio con via dell’Artigianato, che riduce lo spazio utilizzabile a 500 metri terminando con il limite di 50 km/h posto a 150 metri dal semaforo. Limite che non ha senso, in quanto dipende dalla luce del semaforo, se rosso ci si deve fermare, mentre col verde si tende a tenere accelerato per transitare prima che scatti il giallo. Il Tutor può essere utilizzato in tratti di strada dove la velocità è uniforme e senza intersezioni, infatti è stato creato per le autostrade, anche se viene usato impropriamente a volte su strade provinciali.

Essendo quasi impossibile la realizzazione di un cavalcavia, si dovrà passare ad una rotatoria di almeno 50 metri di diametro esterno con chicane ben strutturate che riducano la velocità d’ingresso a 30 km/h, considerata la tipologia di veicoli che percorrono la Statale Romea e le prescrizioni del ‘D.M. 19 aprile 2006 – Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali’.

Comunque la rotatoria doveva essere fatta prima che succedesse il secondo incidente, anche se alquanto complicata per la presenza del canale. L’illustrazione allegata ne dimostra la fattibilità, disponendo via delle Riforme e la strada Provinciale Cristina centrate con l’asse della rotatoria (a formare 4 angoli di 90 gradi), dovendo essere realizzata nel migliore dei modi, avendo già sulla strada Gran Linea le anomale rotatorie di Mezzogoro e delle Contane fuori asse con difficoltà di percorrenza in sicurezza.

Anio Benazzi

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