Politica
24 Gennaio 2019
L'assessore: “Dovevamo chiedere con più forza la presenza che c’è stata negli ultimi due anni e dovevamo fare più integrazione e coesione”

La Municipale fa il bilancio del mandato Tagliani. E Modonesi fa mea culpa sulla Gad

di Redazione | 4 min

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San Sebastiano, giorno del patrono della Polizia Municipale, è come di consueto il momento in cui presentare un bilancio della attività, che in questa occasione non si limita solamente al 2018, ma guarda agli ultimi cinque anni, coincidenti con il secondo mandato Tagliani.

Ed è proprio il primo cittadino ad aprire la giornata, sottolineando l’attività della Polizia Municipale che non si è mai sottratta “alle sollecitazioni della comunità”, in una fase di “grande cambiamento che sta aprendo al corpo un orizzonte di attività richiesta diversa rispetto alla quale siamo abituati”. Cambiamenti che necessitano di un già “avviato confronto con le organizzazioni sindacali che ci hanno posto temi di formazione, risorse, adeguamento organici perchè la funzione di ausilio all’ordine pubblico prevede affrontare e risolvere serie di problemi, dalla copertura del quarto turno fino alla sperimentazione del taser”.

E’ Laura Trentini, invece, a fotografare gli ultimi anni del corpo che ha visto, nonostante il calo di personale del 5%, l’aumento delle sanzioni per violazione del codice della strada “passate da 61.835 a 74.727 atti”, e una flessione delle sanzioni rilevate da “videosorveglianza Ztl, da 24mila a 18.604”. Nei cinque anni, in totale, si segnalano “1000 sanzioni per guida con uso del cellulare”, mentre nel 2018 si è assistito a un “significativo aumento degli incidenti rilevati, 1170”.

Oltre 4300 sono state le segnalazioni al Vigile di quartiere, la maggior parte delle quali è per problemi di viabilità e sicurezza, mentre nel 2018 le segnalazioni relative alla questione rifiuti hanno raggiunto il 7% – “un dato basso ma comunque il doppio del 2014” – e hanno prodotto 82 sanzioni per abbandono irregolare di rifiuti.

Particolare attenzione alla zona Gad, come spiega Trentini: “E’ stata introdotta la doppia pattuglia per ogni turno diurno dal giugno scorso, e sono stati rinforzati i controlli ordinari che hanno portato alla verifica di 539 veicoli e 185 sanzioni”.

In cinque anni gli accertamenti sull’abusivismo sono stati oltre 3700, e i cosiddetti ‘Daspo urbani’ emanati sono stati “cinque nei primi sei mesi dall’emanazione della legge, diventati 14 l’anno appena concluso”. E ancora, oltre 2100 controlli sui pubblici esercizi nel solo 2018, le cui conseguenze sono state “11 riduzioni orarie, 10 delle quali valutate ai fini dell’applicazione dell’articolo 100 Tulps”.

L’attività di polizia giudiziaria del quinquennio riguarda i sia reati generici “con 890 comunicazioni di notizie di reato” rivela la comandante, che i reati riguardanti “l’applicazione del codice della strada che sono stati 306, ai quali si aggiungono 23 reati riscontrati durante l’attività di polizia commerciale, e gli 80 in ambiti di edilizia e ambiente”.

“Siamo particolarmente soddisfatti – prosegue Trentini – del nucleo cinofilo, che ha prodotto 125 sequestri di sostanze stupefacenti, per un totale di oltre 6 chili. Nel 2018 1900 agenti sono stati impegnati per manifestazioni ed eventi: i servizi di viabilità allo stadio hanno rappresentato una parte importante, e hanno sacrificato altri servizi di viabilità diurna come quello alle scuole, calato del 20% sull’anno precedente. Altre città simili alla nostra non prevedono questo tipo di servizio, noi abbiamo voluto ostinatamente continuarlo nonostante le difficoltà”. Chiudono il rendiconto i 18500 contatti gestiti nel 2018 dal personale dell’ufficio sanzioni, e le 6654 pratiche prese in carico dagli agenti informatori e dagli accertatori anagrafici.

“Siamo ai livelli più bassi in Regione per il numero di reati, calati del 12% dal 2012” afferma l’assessore alla Sicurezza Aldo Modonesi, conscio comunque che ci sono dati “quasi raddoppiati come lo spaccio degli stupefacenti, segno che a Ferrara si spaccia, e dove c’è tanta offerta c’è tanta domanda”.

Modonesi non risparmia nemmeno una stilettata: “Per strumentalizzare politicamente questo calo, c’è chi dice che ci sono meno persone che denunciano, ma non è così, Ferrara non è una città omertosa e non ha paura di denunciare. I numeri calano perchè si è fatto uno sforzo importante”.

E’ altrettanto vero, sostiene l’assessore, che “una parte dei ferraresi si sente più insicura oggi rispetto a ieri” e che “se c’è una zona cambiata più delle altre è quella del Quartiere Giardino”. Ma qui Modonesi è sincero: “A partire da noi dovevamo chiedere con più forza la presenza che c’è stata negli ultimi due anni e dovevamo fare più integrazione e coesione sociale”. 

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