Politica
20 Gennaio 2019
L'avvocato candidato sindaco: "Ho scelto una lista civica, non ho logiche di partito". Sulla sicurezza: "Pronto ad andare a Roma a chiedere uomini e dotazioni"

Ferroni entra in corsa alle amministrative con “un progetto trasversale”

di Redazione | 3 min

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di Simone Pesci

Trentasettenne, avvocato, quasi ex presidente dell’Associazione Giovani Avvocati di Ferrara – “mi dimetterò dalla carica nei prossimi giorni per coerenza” – e ora anche candidato sindaco. Giorgio Ferroni irrompe nella scalata alle elezioni comunali, che sceglie di affrontare “con una lista civica perché non sono un professionista della politica, non ho tessere e il progetto che vorrei realizzare è trasversale, non ha logiche di partito”.

Dietro di lui, assicura Ferroni, ci sono una quarantina di persone, fra professionisti, tecnici e semplici cittadini. “Vivo la città perché mi piace e ne sono orgoglioso, vorrei che per Ferrara tutti avessero il mio stesso entusiasmo perchè mi sono stancato di sentir dire che a Ferrara non c’è niente e sono europeista: vedo i limiti di un’Europa che troppo spesso lascia sola l’Italia ma non vedo alternative” si introduce l’avvocato a una platea attenta e incuriosita.

“Da qui alle urne continuerò a coltivare le mie passioni e non fingerò di essere quello che non sono” chiarisce Ferroni, prima di passare al programma – “ancora in fase di ultimazione” – che prevede, come linee guida, lavoro e imprese, politiche sociali, ambiente, sicurezza e decentramento, in un quadro chiaro di Ferrara che ha “una popolazione sempre più anziana”.

“Bisogna – entra nel vivo il neo candidato sindaco – favorire gli ingressi nel mercato del lavoro potenziando la formazione; per le imprese urge potenziare le infrastrutture viarie e digitali, adottare una fiscalità premiante e logiche di sburocratizzazione. Va sfruttata la presenza dell’università, favorendo la crescita di start-up, fare entrare a pieno regime il Patto per il Lavoro e far sì che gli universitari scelgano di rimanere a Ferrara anche dopo gli studi”.

Nei pensieri di Ferroni c’è anche una città più sana dal punto di vista ambientale, scopo da raggiungere “incentivando i veicoli elettrici”, individuando “parcheggi fuori le mura” e una dovuta “riqualificazione del verde”. E ancora, una sanità che “favorisce la cura domiciliare rispetto al ricovero in struttura”, più “strutture per l’infanzia” e la ricucitura dello strappo con le aree meno centrali “che si è creato a seguito del vuoto lasciato dalle circoscrizioni”.

Infine, uno dei temi sul quale, probabilmente, si giocherà la partita delle amministrative, quello della sicurezza. “Sono pronto ad andare a Roma per pretendere uomini e strumenti adeguati” riferisce Ferroni, secondo cui rimane “importante presidiare, evitando forme di rassegnazione e per questo ritengo utile la figura del vigile di quartiere”.

Il programma, per ora, si limita a questo. Mancano, infatti, aspetti come turismo e cultura: “Sono un traino importante per la città ma al momento abbiamo presentato solo le criticità, ritenendo di dover sviluppare quei temi solo in un secondo momento” afferma l’avvocato.

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