Il ds Alessandro Pasi e Gabriele Ganeto

di Andrea Mainardi

Testa bassa e lavorare. Questa è la ricetta del nuovo acquisto del presidente D’Auria che ha già fatto vedere ottime cose nonostante il naufragio di domenica contro Treviso. Gabriele Ganeto arriva al Kleb Basket portando tutta la propria esperienza e la propria grinta, andando a coprire una falla nello ‘spot’ di ala piccola creatasi dalla mancata capacità di incidere da parte dei tanti giovani in forza alla Bondi.

A raccontare la trattativa che ha portato l’ex Tortona a Ferrara è il ds Alessandro Pasi: “È stato veramente un blitz, per una trattativa che durava ormai da una settimana ma alla fine siamo riusciti a trovare un accordo. Ringraziamo quindi sia Tortona che il presidente D’Auria che fino ad ora non ci ha mai fatto mancare nulla anche in questo caso. Gabriele nonostante non avesse praticamente allenamenti nelle gambe con noi non solo si è fatto trovare pronto ma è stato uno dei migliori in campo contro Treviso, nonostante si possa salvare davvero poco di quella partita”. Tiro ed esperienza quindi a disposizione di coach Bonacina: “È un giocatore esperto che non ci sta mai a perdere e ad allenarsi senza intensità. Ci darà leadership e ulteriore pericolosità dal perimetro”.

È lo stesso giocatore poi a prendere la parola: “Sono contento di essere qui. Ci ho pensato giusto il tempo di una notte e sono sicuro sia una scelta giusta per la quale ho anche rinunciato a qualcosa. C’è una società seria ed un pubblico che non ha alzato nemmeno un sopracciglio nonostante la prestazione di domenica, sono pochi i posti in cui questo succede. Il gruppo mi sembra di buon valore tecnico visto che ci sono tanti giocatori con ‘stazza’ che sono in grado di fare canestro. Adesso dobbiamo ripartire allenandoci con fiducia. Da questi momenti se ne esce solo col lavoro in palestra allenandosi e conoscendosi il più possibile, trovando delle linee guida comune mettendo dei punti fermi”.

Ganeto è ben consapevole del proprio ruolo e dell’importanza che avrà la prossima partita ovvero il derby contro Cento: “In campo sono un ‘tre’, per stazza e ovviamente anche con l’avanzare degli anni posso giocare anche da ala grande magari in quintetti particolari. Giocare contro Treviso non ha aiutato una squadra rimaneggiata come noi, ora andiamo a Cento contro una squadra ferita e penso che non ci sia momento migliore per giocare queste partite. Tutto parte però sempre dal lavoro in settimana, non ci sono fenomeni e le squadre che funzionano sono quelle che lavorano di più e meglio rispetto alle altre quindi da qui bisogna partire. Le possibilità ci sono e non vedo perché non dovremmo farlo”.

Il ds Pasi si accoda poi alle parole post partita di capitan Fantoni, nell’analizzare l’attuale momento difficile della squadra: “Vengo da una scuola che, qualora accadano partite del genere, ci si allena per un mese alle otto del mattino. Non abbiamo ancora pensato a questo ma non siamo molto lontani perché se continuiamo a subire cento punti alla volta facendoci ‘violentare’ da tutti i casi sono due: o stiamo diventando tutti delle ‘oche morte’ o qui si sta troppo bene. In entrambi i casi serve un secchio d’acqua gelata, pazienza ed alibi sono finiti e non ha più senso recriminare sulle scelte tecniche. Non abbiamo finito le cartucce e le società non mollerà di certo in fretta l’osso, se ci sarà da sporcarci le mani ce le sporcheremo ma spero di no”. Derby contro la Benedetto XIV importante, ma non decisivo: “Venendo da Bologna ho visto tanti derby ed è chiaro che l’impatto emotivo è importante. La partita di domenica sarà una tappa dal grande valore emotivo ma non si è già salvi o spacciati a seconda dell’esito. Noi siamo all’inizio di un campionato dove dovremo assemblarci in fretta avendo le spalle larghe”.