Lettere al Direttore
10 Dicembre 2018

C’era una volta il Palio

di Redazione | 7 min

C’era una volta il Palio… Forse così avrebbe intitolato un film dedicato al Palio di Ferrara il grande Sergio Leone, chissà?

Il Palio di Ferrara ha origini antiche, le più antiche d’Italia, anche se viene definito, con un po’ di malcelato orgoglio tipico dei ferraresi, il più antico del mondo, ma ci sta. Un Palio che dovrebbe essere conosciuto ben oltre i confini estensi ed essere superiore per fama e indotto turistico al palio di Siena. Quello di Siena è un palio che consiste in una corsa di cavalli, con un corteo, se così si può definire, di qualche figurante. Non è questo granché dal mio soggettivo punto di vista, considerando un palio come una manifestazione che non si risolve nella sola corsa dei cavalli ma in qualcosa di molto più grande.

Ferrara rievoca i fasti di quel Rinascimento che tanto ha segnato l’intera storia dell’umanità tutta (mica pizza e fichi). I contradaioli da decenni sono impegnati nel creare eventi carichi di ricchezza e di fascino, eventi che dovrebbero fungere da catalizzatore di un enorme indotto turistico, utile, anzi necessario, per la nostra purtroppo decadente e sempre più isolata, seppur bellissima, città…

Dovrei forse partire dalla recente presentazione dell’edizione 2019 del Palio di Ferrara per dire cosa ne penso ma forse è necessario fare qualche passo indietro e rievocare dei ricordi, per meglio definire l’evoluzione del Palio negli ultimi anni … ovviamente dal mio assolutamente opinabile punto di vista! Però non me ne vogliate, le opinioni sono ancora libere espressioni delle proprie idee no? (qualcuno mi dirà di no!)

Ricordo di quando entrai nel mondo del Palio, correva l’anno 1989 e da allora sono stato un musico rossoverede per la bellezza di dieci intensi anni.

Ricordo quando il Corteo Storico partiva dalla sontuosa scalinata di Piazzale Medaglie d’Oro per proseguire lungo Corso Giovecca. Ricordo che ogni contrada smetteva di suonare mentre si fiancheggiava l’Ospedale Sant’Anna, per rispetto verso le persone che vi erano ricoverate.

Ricordo l’arrivo nel Castello Estense, poi ogni borgo e rione presentava il suo Giuramento (perchè questo è il suo vero nome). La scenografia era spettacolare e la sera del Giuramento era davvero carica di magia e significato.

Ricordo bene quella sensazione di vivere, per una sera, in un mondo parallelo e non mi sarei stupito di vedere Borso in persona e la sua corte affacciati alle finestre del Castello … ma ora sto divagando…

Nacque in quei lontani anni novanta (i mitici!) un gruppetto di gente del Palio che voleva promuovere il Palio al di fuori delle mura di Ferrara, per contrastare lo strapotere mediatico di Siena (che deve la propria fama ad un grande giornalista, Silvio Gigli, senese, che seppe, attraverso mamma RAI ed alla politica pure, promuovere il palio toscano a livello mondiale (per info fate una ricerca, sul compianto Gigli, su internet e scoprite un’altra cosa che a Ferrara è sempre mancata…. l’ambizione di eccellere e di alzare le proprie colorate bandiere paliesche ben oltre i confini estensi). Ma in quegli anni non solo Siena stava promuovendo mediaticamente se stessa in modo eccellente ma anche Asti e poi Ascoli ecc..ecc…!

Va da sé che quel piccolo volenteroso gruppetto di “cercatori di pubblicità” quasi subito venne demotivato e demolito nelle ambizioni da persone molto poco lungimiranti. Strana città Ferrara…la si definisce una città turistica ma poi quando si cerca di attrarre i turisti si chiude a riccio… mah???

Lasciai il Palio, per varie ragioni, nel 1998 per rientrarvi nel 2013. Durante questi anni, da esterno, ho assistito al mai fermato contrasto con una buona parte della cittadinanza che non sopporta il Palio, spesso per causa di quella forma mentis che porta certa gente a chiudersi dietro gli scuri delle finestre, neanche fosse uno spaghetti western ambientato in un desolato villaggio messicano (si sa, se c’è il corteo non riesco ad andare al mio panificio di fiducia per la ciupèta in 5 minuti ma in 7 e, cosa orribile, devo anche cambiare percorso…terribile! Poi il suono dei tamburi e delle chiarine mi disturba tanto …).

L’indotto turistico che potrebbe essere davvero enorme grazie al Palio non solo non è aumentato ma, secondo la mia sempre opinabile opinione, è pure diminuito.

Il percorso per me “sacro” da Piazzale Medaglie d’Oro, per scelta di qualche personaggio “benpensante” (qui sono ironico ovviamente) è stato spostato ed ora si percorre quella via definita la più bella d’Europa …bella sicuramente ma per chi deve sfilare un vero massacro per i piedi data la tipologia delle calzature e la pavimentazione non proprio comoda. Inoltre si è dimostrata una strada difficile da gestire sotto il profilo della viabilità …opinione mia personale ma anche, per ragioni legate alla mia precedente attività, anche e correttamente professionale. Se non sieted’accordo mi spiace per voi!

Poi altra variazione, di carattere “economico” (così risparmiamo!). Niente più Giuramente in Castello e davanti ad esso ma in Piazza Municipale (bellissima eh ma si parla di due location esistenti su piani diversi e scenograficamente “mondi paralleli”) …

E poi basta con questo Giuramento, si è deciso che si sarebbe tramutato in un Magnifico Corteo ed, a seguire, gli Spettacoli a Corte. Per carità, ci potrebbe anche stare ma per come è stata gestita Piazza Municipale quest’anno direi che non è stato proprio un successone galattico… turisti pochi e per lo più impossibilitati a vedere gli spettacoli …

Poi il 50° del Palio moderno, quello che avrebbe dovuto essere il trampolino di lancio per far conoscere questo amato Palio a tutto il mondo. Risultato? Il Palio di Ferrara è il “più antico del Mondo” e mantiene anche il primato del più sconosciuto. A qualcuno sfugge il reale significato di Marketing Culturale e del Turismo…peccato, un’altra occasione persa… Se ci si sposta nelle limitrofe città emiliane la maggior parte della gente ignora che esista il Palio a Ferrara, qualcuno lo ignora anche in provincia di Ferrara…. marketing, questo sconosciuto! Tempo fa ad un amico di Pilastri di Bondeno che lavora a Ferrara chiesi se sarebbe venuto con la famiglia a vedere il Palio…La sua risposta? Non riesco, Siena è troppo lontana! A buon intenditor…

Alcuni turisti di Bologna , Reggio Emilia e Firenze, incappati per caso negli Omaggi al Duca, rimasero stupiti dallo scoprire l’esistenza del Palio di Ferrara (non so se piangere o ridere o dare una testata contro un muro!)

Torniamo ad oggi…alla conferenza di presentazione del Palio 2019 e scopro alcune cose che mi lasciano un pochino allibito. Diciamo che per ora analizzerò quelle due news che, dal mio punto di vista, sempre e comunque opinabile, sono incomprensibili e che impoveriranno le manifestazioni del Palio, ma magari mi sbaglio.

Punto 1°
Prima di tutto, dal programma pubblicato sul sito ufficiale del Palio, si vede subito che gli Spettacoli a Corte, già Giuramento, non ci sono più. Sono confluiti negli Omaggi al Duca…quindi addio alla tradizione degli spettacoli serali suggestivi e magici di Contrade e Corte, vero punto focale nella “vita” dei figuranti. Pacchetto unico: Omaggi+Spettacoli=Boh? Dicono che sarà tutto più fluido ed accattivante…per me sarà solo più povero il nostro Palio…peccato!

Punto 2°
25 maggio. Corteo Storico. Bellissimo, suggestivo affascinante ma … ma inizia dalle mura degli angeli e finisce in piazza…. poi “sciogliete le righe”? Certo se non ci sono più gli Spettacoli a Corte allora sarà un fantastico corteo ma, sempre secondo la mia opinabile idea, solo fine a se stesso…peccato!

Spero si rivedano certe posizioni nei prossimi anni ma ci credo poco. Però mi vengono in mente le parole che una persona dell’ente Palio disse agli Spettacoli a Corte di quest’anno, persona accreditata e “paliante” di vecchio corso (a me onestamente non particolarmente simpatica)… le sue parole mi suonano ora quasi profetiche, o meglio una sorta di previsione (di spesa forse, rappresentando un taglio? Dai non prendetevela, è sarcasmo alla Crozza, che tanti amano tanto)… cosa mi disse guardando gli spettacoli? Beh, semplicemente che “se fosse stato per lui avrebbe fatto solo le corse dei 4 palii e riga!”… come si usa dire nella Ferrara più aristocratica, quella dello scolta bel, per intenderci…

Ovviamente è solo un’opinione, una delle tante, di uno che ha sempre vissuto il Palio con amore e che non accetta certe cose. Qualcuno del Palio mi ha anche detto, ovviamente un uccellino, che qualcuno, succube psicologicamente di un altro blasonato palio italiano, vorrebbe che il nostro divenisse una sua succursale…. Certo non vi è un fondo di verità e si sa, gli uccellini a volte cinguettano troppo… e intanto la nebbia si fa sempre più strada tra le vie, e non solo le vie, di Ferrara e, con tristezza, posso solo constatare che gli effetti di quella tragica devoluzione estense del 1598 si fanno ancora sentire, eccome!

Antonio Vaianella

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