Politica
6 Dicembre 2018
Su Facebook compare, poi sparisce, una pagina di ispirazione renziana che cita l'ex premier e Marattin in un apparente test di comunicazione di un nuovo partito. Lui smentisce: "Non so di cosa si parli"

Pagina Libdem e Marattin che smentisce

di Redazione | 3 min

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La prossima mossa di Renzi sarà portare i liberal democratici in Italia? E, nel caso, Marattin sarà coinvolto nella formazione di un nuovo partito? Sono queste due delle domande che, al netto delle smentite delle parti coinvolte, ci si continua a porre dopo la ‘scoperta’ e l’immediata chiusura di una pagina Facebook con tutte le caratteristiche per essere di prova per una lista di lancio prossimo venturo di un nuovo partito a ispirazione renziana e che è sparita — non si sa se cancellata o resa solo invisibile — minuti dopo che la stessa aveva cominciato a circolare in alcuni forum sullo stesso social per addetti ai lavori.

La pagina si chiama ‘Libdem’, lo stesso nome dei liberal democratici britannici dal quale viene preso in prestito anche il logo, un uccellino giallo fatto con un origami di carta. L’impositazione grafica, molto curata, vede nella copertina Matteo Renzi, in scooter mentre scavalca l’Arno con il Ponte Vecchio sullo sfondo, e il claim ‘Il futuro prima o poi torna’. E per capire che la promozione della pagina non fosse voluta basta guardare ai numeri: 14 mi piace in circa due settimane di esistenza.

I post, poi, sono pochi ma ne rendono abbastanza chiara l’ispirazione. Il primo mostra una ragazza bardata tra cappotti e sciarpe in una card che condivide un testo riassumibile con un ‘non si tratta di cambiare casacca ma sentirsi a proprio agio nei propri vestiti’ perché ‘bisogna sentirsi comodi per fare un viaggio lungo’. Da lì in poi i materiali sono citazioni di Renzi, che si dice pronto a “combattere come un leone” contro chi sta portando l’Italia “a rischiare la recessione” e “chi ci odia se ne farà una ragione”, e di Marattin — “Altro che patrimoniale! Abbiamo bisogno di meno tasse e più investimenti. Non più balzelli” — e di materiale preso in prestito da Einstein e Churchill tra gli altri.

Nel pomeriggio di mercoledì però la pagina inizia a circolare, insieme alle ipotesi sul suo significato, proprio mentre diventano sempre più insistenti le voci del ritiro di Minniti dalla corsa per la segreteria del Pd e di una scissione dei renziani al termine del congresso del partito. Nel giro di minuti, complice anche qualche commento non tenero con l’ex premier, la pagina sparisce.

“Non conosco la pagina in questione, non so nemmeno di cosa si parli. Facebook è un proliferare di persone che rilanciano messaggi quindi l’avrò sicuramente vista ma non ho la più pallida idea di chi ci sia dietro. Vedo spesso miei post rilanciati come card ma generalmente non approfondisco finché non ci sono insulti o altro. Esco adesso dalla maratona di bilancio, in questi giorni non ho pensato ad altro ma mi sento di escludere che fosse qualche sorta di test”, si affretta a smentire Marattin negli stessi istanti in cui anche alle agenzie viene fatta pervenire l’ipotesi che si tratti di un’iniziativa personale di un sostenitore di Renzi, Juri Marini, autore in passato per Democratica e consigliere comunale a Cerveteri.

Le convergenze tuttavia non finiscono qui, con alcuni post ripresi, nelle ultime settimane, anche da Open Democrats, pagina a forte spirito renziano e che richiama il nome della fondazione Open oltre ad usare la stessa immagine di copertina, con il solo logo modificato, dei nuovi Libdem. È ancora presto quindi per dire se sarà questa la prossima sfida dei renziani, anche se quantomeno la linea tracciata dai militanti sembra tracciata.

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