Si chiamerà “Rinascimento” la lista con la quale Vittorio Sgarbi correrà alle prossime amministrative per conquistare la poltrona di sindaco di Ferrara. Il critico d’arte ferrarese ha infatti deciso di candidarsi alle elezioni comunali di maggio.
A darne notizia è il quotidiano La Repubblica, che riporta una nota nella quale Sgarbi spiega le ragioni che lo hanno portato ad assumere la decisione. Fra queste, in particolare, figura quella che per il critico ferrarese è stata una pessima gestione delle politiche culturali della città. L’intenzione sarebbe dunque quella di “concorrere e conquistare l’amministrazione della città e restituirle il suo primato culturale”.
Sgarbi entra in netta polemica con Ferrara Arte e le sue “proposte sottoculturali”, per non offuscare le quali si sarebbe deciso di allontanare dal Castello la mostra della Fondazione Cavallini-Sgarbi. Per questo “ho pensato che è necessario reagire togliendo la città ai mediocri che ne hanno mortificato e ne mortificano la tradizione e la grandezza culturale”. “Una pseudosinistra opportunista – attacca Sgarbi – ha infatti rimosso tutti i ferraresi illustri per non riconoscerne la superiorità morale e culturale. Così, oltre a non aver nessun dipinto metafisico di De Chirico, Ferrara ha respinto e umiliato, oltre alla memoria di Italo Balbo, Giorgio Bassani, il cui premio è governato dai soliti ignoti, Michelangelo Antonioni, Folco Quilici, Florestano Vancini, che ha vissuto a Roma e che io ho avuto tra i miei amici più autentici e cari, come sanno i suoi parenti più stretti, in particolare la figlia Gloria. Mettere in dubbio perfino questa profonda amicizia è l’ultimo sfregio che gli scherani comunisti potevano fare a me e alla mia famiglia”.
Vittorio Sgarbi, dunque, si candida auspicando che attorno al suo nome e alla sua lista si costituisca una vasta alleanza “per la liberazione della città”, dichiarandosi “aperto a un vasto accordo con persone libere”.
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