Cento
23 Novembre 2018
Boldrini, interrogazione al Ministero per il restauro di San Martino

Dopo il sisma le messe ancora nell’ex scuola

di Redazione | 2 min

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Rapina a mano armata alla filiale Credem di Cento

Nel tardo pomeriggio di lunedì 5 maggio, la filiale Credem di via Ferrarese a Cento è stata teatro di una rapina a mano armata. Due uomini, entrambi a volto coperto, hanno fatto irruzione nella banca, accedendo tramite una finestra non protetta dal sistema di allarme. Uno dei rapinatori era armato di pistola. Circa 100mila euro il bottino

Buonacompra. Una interrogazione per sollecitare il Ministero dei Beni Culturali ad erogare le risorse di derivazione ministeriale e regionale già destinate nella precedente legislatura da decreto interministeriale per il restauro della chiesa di San Martino, distrutta dal sisma del 2012. E’ quella sottoscritta e depositata dalla senatrice Pd, Paola Boldrini, che già lo scorso inverno, con la collega Paola De Micheli e il consigliere regionale Pd Paolo Calvano, aveva incontrato i vertici della consulta.

Un incontro cui aveva fatto seguito un confronto anche con l’arcivescovo di Bologna, Monsignor Zuppi. Boldrini rileva che ad oggi «non sono stati sottoscritti i disciplinari tra i servizi Generali di Programmazione Finanziaria del Ministero e il Segretario Regionale Emilia-Romagna, né tanto meno i disciplinari e le convenzioni con i soggetti proprietari utili affinché la sovrintendenza regionale possa iniziare la progettazione per la ristrutturazione. Chiede pertanto  «di sapere quale sia lo stato dell’arte dei procedimenti e in quali tempi si prevede la sottoscrizione dei disciplinari per trasferire alla Regione Emilia Romagna le risorse previste».

Nell’elencare anche altri edifici, tra le province di Modena e Ferrara, nelle medesime condizioni, ammonisce a «scongiurare la perdita totale di beni di interesse culturale e simboli delle comunità che vi si riconoscono».

Una chiesa e una canonica inagibile, con messe celebrate nell’ex scuola elementare, come avviene a Buonacompra, «rischiano di consolidare nei residenti un senso immeritato di abbandono. Tanto più – chiude – che i danari sono stati trovati e messi a disposizione dal precedente Governo».

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