Porto Garibaldi. Una giornata dedicata a far fuori i rifiuti marini. Martedì 6 novembre, presso la banchina di Porto Garibaldi, si è svolta l’iniziativa di pulizia organizzata dal circolo Legambiente Delta del Po di Comacchio, nell’ambito del progetto Clean Sea Life: il piano di lavoro europeo di cui Legambiente è partner, che ha come obiettivo quello di accrescere l’attenzione del pubblico sui rifiuti marini e di promuoverne l’impegno attivo e costante.
Dopo quasi due anni in cui è giunto quasi a metà del suo percorso, il progetto Clean Sea Life ha infatti coinvolto oltre cinquemila persone fra diportisti, subacquei, pescatori professionisti e sportivi, ragazzi e cittadini in attività di pulizia, che hanno permesso così di raccogliere e smaltire quasi dieci quintali di rifiuti in tutta Italia.
Ed è proprio per contribuire a salvaguardare il prezioso ecosistema marino che anche il circolo Legambiente Delta del Po ha aderito al progetto, individuando l’area in cui operare per recuperare i rifiuti che i pescatori di Porto Garibaldi trovano nelle loro reti quando pescano in mare. I pescatori collaborano con il circolo Legambiente Delta del Po condividendo la necessità di avere un mare pulito dalle plastiche gettate in mare oppure provenienti dal fiume Po con la foce del Delta poco distante.
L’attività ha coinvolto quarantacinque pescherecci della marineria di porto, scolaresche e numerosi volontari locali in un attività di monitoraggio scientifico dei rifiuti, effettuata tramite un protocollo riconosciuto a livello europeo denominato Fishing for litter e l’utilizzo del protocollo Beach Litter, che permetterà di acquisire dati per studiare il fenomeno dei rifiuti recuperati in mare, soprattutto rispetto a quantità e possibili fonti.
Grazie a questa caratterizzazione sarà quindi possibile mettere in campo azioni mirate a limitare la dispersione dei rifiuti nell’ambiente marino e costiero, con i rischi che la loro presenza comporta.
I rifiuti marini, infatti, sono una delle principali minacce agli ecosistemi marini. Sono circa centottanta le specie marine mediterranee che ingeriscono rifiuti marini: dalle cozze alle balene, dagli squali alle sardine, tartarughe, capodogli e uccelli marini possono ingerire o rimanere intrappolati nei rifiuti abbandonati. Il problema maggiore è posto proprio dai rifiuti in plastica, oltre l’80% dei rifiuti trovati in spiaggia e sui fondali: con il tempo si sbriciolano, senza mai sparire del tutto, destinati a esser ingoiati per errore dagli stessi pesci, crostacei e molluschi che arrivano poi sulle nostre tavole.
Per questo motivo il circolo Legambiente Delta del Po di Comacchio ha aderito al progetto europeo e durante la manifestazione si è rimboccato le maniche per prendersi cura del nostro mare in prima persona, con l’obiettivo di impegnarsi a farlo anche per i prossimi anni.
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