Attualità
7 Novembre 2018
Secondo la multiutility nei primi sei mesi dell'anno si è verificato un grande e positivo balzo in avanti rispetto al 2017

Secondo Hera la raccolta differenziata è salita all’85% a Ferrara

di Redazione | 4 min

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Dal 62% del 2017 all’85% dei primi sei mesi del 2018. È un balzo in avanti non da poco quello registrato da Hera nel monitoraggio della raccolta differenziata nel territorio di Ferrara.

Secondo la multiutility che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti il quadro che emerge dalla nuova edizione del report “Sulle tracce dei rifiuti” è “estremamente positivo”.

“Il progressivo consolidamento del servizio basato sulla tariffazione puntuale, dunque, produce risultati importanti – afferma Hera -:con questa percentuale di raccolta differenziata, infatti, Ferrara supererebbe addirittura il valore di Pordenone, che secondo la classifica Legambiente 2017 è in testa alle città italiane con l’84,7% di raccolta differenziata. Hera conferma così il proprio ruolo nel cuore di un’economia virtuosa che ogni anno muove 11 miliardi di euro di fatturato, di cui 2,6 dal solo territorio ferrarese, dove le attività collegate alla prima destinazione e al recupero dei rifiuti danno lavoro, attraverso 28 impianti e 27 aziende, a oltre 8 mila persone.

Particolarmente “incoraggianti”, nei primi sei mesi del 2018, “i risultati relativi alla raccolta dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), che solo su Ferrara hanno già raggiunto le 420 tonnellate, contribuendo al più ampio risultato del Gruppo Hera, principale partner italiano del Centro di Coordinamento per la raccolta dei Raee. Attraverso 161 centri di raccolta, infatti, Hera riesce a coprire il 6% dell’intera raccolta nazionale, pari a 16 mila tonnellate di materiale, che viene recuperato al 90% contribuendo così alle ottime performance delle Regioni servite dalla multiutility”.

Hera, che porta a effettivo recupero il 93% dei rifiuti differenziati dai cittadini e a Sant’Agata Bolognese (BO) ha recentemente inaugurato un importante impianto per la produzione di biometano dai rifiuti organici, ha inoltre sottoscritto, assieme a 250 aziende di tutto il mondo, il nuovo Global Commitment della Fondazione Ellen MacArthur, finalizzato all’eliminazione dell’inquinamento derivante da fonti plastiche: il Gruppo, in particolare, s’impegna ad aumentare la propria produzione di plastica riciclata del 70% entro il 2025, mettendo a frutto la posizione di leadership assunta nel settore grazie all’acquisizione di un’eccellenza come Aliplast.

“Quando si parla di rifiuti – commenta Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – le soluzioni facili non esistono e la strada maestra deve passare attraverso significativi interventi di infrastrutturazione industriale, che mettano in sicurezza i territori serviti, scongiurino situazioni di emergenza e favoriscano in maniera credibile il conseguimento degli ambiziosi obiettivi di sostenibilità indicati a livello internazionale. Da questo punto di vista – prosegue il Presidente della multiutility – Hera continua a seguire una strategia di lungo periodo fatta di programmazione e importanti investimenti, testimoniata anche pochi giorni fa dall’inaugurazione dell’impianto per la produzione di biometano dai rifiuti organici a Sant’Agata Bolognese. D’altra parte – conclude Tommasi – occorre che anche le istituzioni competenti facciano la loro parte, armonizzando le normative di settore a uno scenario sempre più sfidante, destinato a complicarsi anche in ragione del blocco all’importazione dei rifiuti verso la Cina.”

“I tanti capitoli del nostro impegno a favore dell’economia circolare – aggiunge Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – esprimono un approccio che affronta il problema delle risorse a 360 gradi, senza ridurlo alla gestione della sua sola coda, cioè degli scarti. Sottoscrivendo ad esempio il Global Commitment della Fondazione MacArthur sulla riduzione dell’inquinamento da fonti plastiche – prosegue l’AD della multiutility – ci siamo dati l’obiettivo, entro il 2025, di aumentare del 70% la nostra produzione di plastica riciclata, contribuendo così con 250 altre aziende a tracciare quella “line in the sand” che descrive in maniera evocativa il senso di questo importante protocollo internazionale, nel cui solco il tema della raccolta diventa parte di una più ampia azione collettiva che guarda anche e soprattutto alla sorgente del problema, puntando su partecipazione, innovazione e capacità industriale. Su tutti questi fronti noi vogliamo continuare a dire la nostra, mettendo sempre più a frutto la posizione di leadership che nel campo della plastica ci deriva dall’acquisizione di un’eccellenza come Aliplast. D’altronde – conclude Venier – nell’interesse dell’economia circolare sono fondamentali anche le varie iniziative che abbiamo intrapreso in materia di efficienza energetica, e grazie alle quali registriamo importanti risultati in termini di riduzione dei consumi, decarbonizzazione e promozione di quelle energie rinnovabili con cui, non a caso, alimentiamo già tutte le nostre attività.”

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