Politica
3 Novembre 2018
Rabbia e delusione tra le due associazioni di risparmiatori ferraresi: no all'onere della prova e al tetto del 30% ai rimborsi

Carife, pronti alla mobilitazione contro la Manovra: “Del tutto diversa dalle promesse”

di Ruggero Veronese | 4 min

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Una manifestazione dei risparmiatori azzerati

“Se sarà confermato quello che si sta diffondendo in queste ore ci mobiliteremo. Chiameremo a raccolta tutte le associazioni dei risparmiatori perché questa manovra ci vede assolutamente contrari ed è completamente diversa da quanto ci era stato fatto credere”. Le parole di Katia Furegatti dell’associazione Risparmiatori Azzerati Carife rispecchiano l’umore che oggi si respira tra la maggioranza degli ex azionisti che dalla fine del 2016 chiedono la restituzione dei propri risparmi, perduti in seguito al decreto Salva-Banche. Come anticipato da Estense.com, il testo della Manovra firmato dal presidente Mattarella non rispecchia infatti gli impegni coi risparmiatori presi (sia prima che dopo le elezioni) da Lega e Movimento 5 Stelle. E tra gli ex azionisti montano la rabbia e il sospetto che le promesse del governo vadano via via ridimensionandosi verso il basso.

I punti critici sono principalmente due: l’obbligo in capo ai risparmiatori de ‘l’onere della prova’, ovvero di avere sentenze favorevoli del tribunale o dell’arbitrato Consob per poter aver diritto ai rimborsi (un punto per cui Lega e M5S avevano criticato il governo Pd, ma che ora ricompare in maniera analoga nel nuovo provvedimento) e l’entità dei rimborsi, limitata al 30% di quanto riconosciuto dalle sentenze e con un tetto massimo di 100mila euro. Misure molto diverse, sostiene Furegatti, da quelle che erano state promesse dai sottosegretari al Mef Massimo Bitonci (Lega) e Alessio Villarosa (M5S): “Quando siamo andati agli incontri a Roma – sostiene la risparmiatrice – quello che ci era stato profilato era molto diverso, visto che ci hanno sempre detto che ci avrebbero rimborsato interamente. Siamo d’accordo sul fatto che non si possa dare tutto subito e che c’è bisogno di distribuire i rimborsi su più anni, ma quello che traspare dal testo è che chi accetta il 30% dei rimborsi rinuncia a ogni diritto sul resto”.

Furegatti comunque non si dà per vinta: ora che è stato firmato da Mattarella, il testo entra infatti nel suo iter parlamentare e sarà sottoposto a discussioni ed emendamenti. Quindi per quanto traspaia una certa delusione per quanto prodotto finora dal governo, la speranza è quella di poter fare le opportune correzioni prima che il testo diventi legge: “Siamo stati convocati per giovedì prossimo al ministero – spiega l’ex azionista di Carife -, dove chiederemo garanzie in nero su bianco di quanto ci era stato promesso dai sottosegretari, visto che siamo rimasti basiti dalla lettura del testo, al punto che ci sembrava una ‘fake news’. Andremo a sentire cosa ci dicono, anche se a quest punto un po’ ci chiediamo che senso abbia incontrarci dopo che hanno consegnato il testo a Mattarella, ma a questo punto saremo molto critici e terremo la guardia alta. Non vorremmo che la discussione con l’Europa sulla manovra avesse dirottato parte delle risorse che dovevano essere stanziate per i risparmiatori. Ma ad ogni modo oggi è di nuovo tutto in discussione e chiediamo ai risparmiatori e alle associazioni di starci vicino e di essere pronti a mobilitarsi: se queste sono le misure, non le faremo passare”.

Marco Cappellari e Mirco Tarroni del gruppo Amici della Carife

Parole e idee molto vicine a quelle di Mirko Tarroni dell’associazione Amici della Carife, che pur premettendo la necessità di “approfondire il contenuto del testo in tutti i suoi dettagli tecnici”, lascia trasparire una certa preoccupazione e delusione per quanto emerso finora. “Di certo non erano queste le aspettative – afferma Tarroni -, in particolare per quanto riguarda l’obbligo di dimostrare il mis-selling (ovvero di aver subito una frode, attraverso una sentenza di tribunale o Consob, ndr) e la possibilità di alimentare ulteriormente questo fondo da 1,5 miliardi, che al momento non è affatto chiara. E sicuramente deve essere eliminato il tetto del 30% per i rimborsi, lasciando aperta la strada della giustizia ordinaria di fronte a rimborsi non completi”. Un accorgimento dovuto al fatto che nel testo firmato da Mattarella si trova scritto che “l’accettazione del pagamento a carico del Fondo equivale a rinuncia all’esercizio di qualsiasi diritto e pretesa connessa alle stesse azioni”.

Anche per gli Amici della Carife ora è necessaria una ‘grande alleanza’ tra le associazioni dei risparmiatori azzerati sparse in tutta Italia, per arrivare davanti ai rappresentanti del governo con “un fronte unico e compatto, in grado di portare avanti richieste omogenee, che si possano concretizzare in emendamenti e modifiche”.

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