Piovono reazioni di sdegno dopo l’ultima azione di Nicola Lodi che ha issato di notte la bandiera della Lega sul pennone dedicato al Tricolore.
Dal Pd arriva il commento del segretario regionale Paolo Calvano, che si augura che “Naomo Lodi prosegua nella sua escalation e continui a mostrare il vero volto della destra ferrarese. Oro per noi”. Dal provinciale Luigi Vitellio fa notare come la scorsa notte “la bandiera di un partito ha preso il posto della bandiera italiana, cioè di tutti noi. Chi tace è complice e nessuno può permettersi di scherzarci sopra, irridendo ai simboli che definiscono la nostra storia, la nostra comune identità”.
La segretaria comunale dei dem Ilaria Baraldi parla di “disprezzo più totale delle istituzioni” e “volgarità di un gesto che, se non fosse pericoloso per quel che ricorda, sarebbe da censurare come stupida e rozza goliardata indegna di un segretario di partito che ambisce ad amministrare la città”. “Proprio in questo gesto – aggiunge – sta la debolezza di un partito senza alcun progetto politico per la città se non la distruzione di quel che c’era prima. Il meglio di questa città, oggi ancora troppo silente, resisterà e saprà rispondere a questi ignobili gesti”.
Cambiando partito, ma rimanendo nell’alveo del centrosinistra, c’è Rita Cinti Luciani che vede nel gesto di Lodi “l’esempio più lampante del senso dello Stato che ha chi ha compiuto il gesto e di chi lo sostiene con il tifo che mi ricorda lo stadio. Probabilmente il protagonista non conosce il significato che ha il Tricolore (figuriamoci la storia del Tricolore)”.
“Penso che la mancanza di rispetto per la Bandiera Italiana – aggiunge la segretaria provinciale del Psi – sia la mancanza di rispetto verso una Nazione, la sua storia e aggiungo il suo popolo. Mi auguro che chi di dovere intervenga, e se il Ministro dell’Interno ha senso dello Stato spieghi ai suoi tifosi che fare politica è ben altro. Poi, alle elezioni, i ferraresi saranno liberi di scegliere da chi farsi governare”.
Quanto andato in scena in Piazza Duomo è per Articolo 1 – Mdp di Ferrara “un film dell’orrore. Un classico B-movie o, per dirla con maggiore coerenza, un film ‘di bassa Lega’. Il noto personaggio ferrarese, è apparso in tutta la sua tragica veridicità, a ricordare agli spettatori che non è un incubo da cui destarsi a dispiegarsi, ma un presente drammatico ed un futuro che potrebbe esserlo ancor di più, se tutte le anime democratiche e progressiste della città non reagiranno unite e risolute. Un gesto triste, squallido sì, certo non meno che allarmante. Non solo poiché denota disprezzo per le regole del comune vivere civile, ma anche una violenza inedita nei confronti di chi non condivide il medesimo pensiero”.
“Chiunque speri di ricevere risposte – aggiunge Articolo 1-Mdp – ai problemi sanitari, lavorativi, assistenziali, economici, mal ripone in costoro le proprie speranze. Prove generali sì dunque, non di una seria attività di governo, ma di un tragicomico declino, che va arrestato”.
Ma anche fuori dal centrosinistra c’è chi critica apertamente il fatto. Come Ilaria Morghen del M5S, secondo la quale “la sostituzione di un simbolo nazionale come la bandiera nazionale con il simbolo di un partito non è un buon auspicio né per la democrazia né per il buon governo. Si rammenta che è il popolo che decide con libere elezioni da chi farsi amministrare”. Morghen non entra nel merito della giurisprudenza “che dirime questioni di carattere normativo in merito ad eventuale vilipendio della bandiera. Mi auguro in ogni caso un confronto elettorale sereno nel rispetto della legge e dei diritti civili”.
Non manca anche una voce critica su Lodi da parte di Fratelli d’Italia, con Paolo Spath, ex consigliere comunale ed attuale membro dell’assemblea nazionale, che ricorda che “l’unica bandiera che può essere issata sul pennone principale di Ferrara è quella italiana. Giusto per ricordare che alcuni luoghi sono sacri, ed appartengono a tutti, alla Comunità Nazionale, mai ad una parte”.
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