Eventi e cultura
26 Ottobre 2018
Nel suo libro l'autore racconta i segreti di una casa di tolleranza della Ferrara anni '50

Michele Balboni all’Ariostea con ‘A mezza luce’

di Redazione | 2 min

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Sarà un viaggio attraverso gli stereotipi e i pregiudizi che le donne sperimentano ogni giorno e che rendono più difficile la loro vita quotidiana. Un viaggio fatto di parole e di testimonianze prese dalla realtà di ogni giorno, da quegli episodi apparentemente banali che costellano la nostra esistenza

Racconta i segreti di una casa di tolleranza della Ferrara anni ’50 il libro di Michele Balboni ‘A mezza luce’ che, questo pomeriggio alle 17, sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea.

In programma interventi di Daniele Lugli, Paola Castagnotto, Eleonora Telloli e dell’editore Federico Felloni, con accompagnamento musicale della pianista Cristina Carini.

Siamo nel 1958, in prossimità della chiusura delle case di tolleranza prevista dalla legge Merlin. Al Chez Madame in via Buonporto a Ferrara, una casa di tolleranza di prima classe, lavorano Elsà Morgana, Luisella e Martita. Dirette da Madame Ivone tutte hanno segreti, sogni e amori nascosti. Il gatto Oscar, sempre presente, ci racconta tutto con i suoi pensieri perché “i gatti non hanno bisogno di parole”. Un romanzo al femminile in cui le “signorine” brillano per bellezza e sensualità…

Michele Balboni, dirigente d’azienda, appassionato di tango e ballerino maldestro, scrittore velleitario, spallino della prima ora, faccio grazia ai lettori del seguito. Ho pubblicato Il mio tango (Volta La Carta edizioni, 2013), La Diva del tango – alla ricerca del niño rubato (Faust Edizioni, 2014, Premio Letterario per i Diritti Umani, consegnato a Papa Bergoglio il 17/12/2014), Il tango delle parole – racconti e fantasie (Europa Edizioni, 2016). Con A mezza luce – Ferrara, 1958 mi allontano dal mondo del tango per lasciare un ricordo di tanti luoghi, situazioni e personaggi della mia città – in verità validi e riscontrabili anche altrove – nonché un pensiero ad un mondo che non c’è più.

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