Cronaca
17 Ottobre 2018
Dalle autorità spagnole nessun via libera al trasferimento di Norbert Feher. L'avvocato di una vittima: "Si valutino strade alternative, come la videoconerenza"

Igor il Russo, niente estradizione. E il processo slitta di un altro anno

di Ruggero Veronese | 2 min

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Prossima udienza: 23 ottobre 2019. Con tre udienze in poco meno di due anni (la prima fu nel dicembre 2017), quello per le rapine di Igor il Russo potrebbe essere uno dei processi più ‘dilazionati’ nella storia del foro ferrarese.

Il motivo però non ha a che fare con tribunale, avvocati o magistratura ferrarese: dalla Spagna, dove Norbert Feher (alias Igor Vaclavic) è detenuto, non è arrivato alcun via libera al trasferimento del criminale in Italia e il tribunale ferrarese non ha potuto far altro che prendere atto della indisponibilità dell’imputato e rinviare tutto il processo, in attesa che al di là dei Pirenei prenda il via e si concluda il procedimento.

Del resto in Spagna Igor è stato catturato dopo aver assassinato un agricoltore e due agenti della Guardia Civil e già nel gennaio scorso il suo avvocato d’ufficio per il processo ferrarese, Cristian Altieri, aveva affermato che “sarà difficile un’estradizione, almeno per le rapine”. Al momento quindi non si ha alcuna certezza su quando effettivamente prenderà il via il processo a Igor e il rinvio di un anno è stato deciso per dare la possibilità alle autorità spagnole di chiarire tempi e modalità dei procedimenti in corso.

Ma se per buona parte dei lettori non farà molta differenza in quale nazione verrà detenuto Igor – la cui condanna, al di là di ogni legittimo garantismo, sembra piuttosto scontata -, il discorso su luoghi e tempistiche del processo può essere molto più decisivo per le altre parti in causa. Ad esempio le parti civili, ovvero in questo caso le vittime delle rapine di Igor che si sono costituite nel processo anche per puntare a un risarcimento dei danni subiti.

Lo conferma l’avvocato Cristian Corvini, che assiste Alessandro Colombani, l’uomo che il 26 luglio 2015 subì la prima violenta rapina da parte di Igor e dei suoi complici  Ivan Pajdek e Patrik Ruszo, già condannati a 15 e 14 anni in rito abbreviato. “Non nego che da un lato il mio cliente sarà contento se Igor verrà detenuto in Spagna, per una questione di sicurezza personale. Però è vero che questa lunga sospensione un po’ ci ostacola nel far valere il nostro diritto. Certo, è vero che chi subisce un processo ha sempre il diritto a partecipare, ma credo che ci possano essere strade alternative per poter far partecipare Igor, anche se non può muoversi dalla Spagna. Ad esempio ascoltandolo in videoconferenza. L’importante è agire nel rispetto dei protocolli internazionali”.

Ipotesi che tuttavia non sembrano al momento in programma: salvo novità impreviste dalla Spagna, il processo a Igor riprenderà quindi tra un anno, il 23 ottobre 2019.

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