Lettere al Direttore
5 Ottobre 2018

Festival di Internazionale e haters

di Redazione | 3 min

Il festival di Internazionale sta per cominciare e io non vedo l’ora. Ci sono moltissime conferenze tenute da giornalisti, scrittori e personalità della cultura provenienti da tutto il mondo e come ogni anno, si preannuncia un boom di visitatori che riempiranno il centro storico di vita.

Peccato per tutte le polemiche che, data la situazione politica italiana, precedono il festival, almeno per quanto riguarda le ultime due edizioni. Polemiche che in genere passano inosservate dato che avvengono nel mondo virtuale, ma che vorrei comunque smentire, in qualità di lettore della rivista Internazionale sia come semplice spettatore al festival.

La critica più comune che viene rivolta al festival è la seguente: “Il festival è una passerella della politica di sinistra e non è altro che un mero strumento di propaganda per il PD (segue una critica su come un evento qualunque sia colpa del PD o dell’Europa).”

Ciò presuppone che la rivista sia un giornale della sinistra, quando ciò non è semplicemente vero. Internazionale è la versione italiana del “Courrier International“, un periodico francese che traduce (non scrive, traduce) articoli da diverse testate giornalistiche di tutto il mondo. Per il festival, gli organizzatori fanno semplicemente quello che fanno normalmente per la rivista, ma “dal vivo”. Invitano ovvero diversi giornalisti stranieri (di un certo calibro) e organizzano dei dibattiti  e conferenze aperti al pubblico. Spiego le basi perché, secondo me, molti non hanno capito bene la sostanza della manifestazione.

Non mancano, ovviamente, gli articoli relativi alla situazione degli immigrati in Italia, ma non è l’argomento esclusivo, anzi durante la scorsa legislatura non sono mancati alcuni articoli critici nei confronti dell’ex premier Renzi. Inoltre, mi sovviene che al momento tutti gli organi di informazione italiani stanno dando spazio alla questione immigrazione, quindi mi sorprenderei del contrario. Per rendersene conto, agli haters della rivista (peraltro numerosi nella sezione commenti del presente sito) basterebbe leggere la rivista, che è tutt’altro che introvabile nelle edicole. Se non avete voglia di spendere, potete leggere alcuni articoli sul sito, dove sono gratis e rendervi conto di aver preso un clamoroso granchio.

Tanti inoltre sperano che, in vista delle prossime elezioni e di conseguenza in vista di un probabile (molto probabile) cambio di giunta, il festival possa cessare di esistere, dato che non ci sarà più il patrocinio del PD sotto il quale il festival è cominciato. Ok, perfetto. Gli stessi che si lamentano dei negozi che chiudono in centro storico (nota bene, non a torto) sono favorevoli a chiudere le porte in faccia a 75mila e più visitatori che per tre giorni passano per Ferrara. Se si trattasse di maleducati o violenti o estremisti di sinistra o destra sarei il primo a non essere d’accordo ad ospitare un loro raduno a Ferrara, ma Internazionale non è nulla di tutto ciò e nessuno può negarlo.

Quindi, morale della favola? Questo week-end, invece di rimanere a rodervi il fegato nei social network a suon di commenti da bar sport senza un contraddittorio, andate a vedervi qualche conferenza, parlate con le molte altre persone che assistono alle conferenze e guardate quanti giovani interessati alla cultura e a ciò che accade nel resto del mondo sono venuti in questa piccola città di provincia. Almeno fate questo minimo sforzo, poi potrete tornare nei vostri loculi cybernetici.

Buon festival,

Enrico Breveglieri

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