Morti sul lavoro, Ferrara tra le province più sicure dell’Emilia-Romagna
Nella fotografia degli infortuni mortali sul lavoro in Emilia-Romagna nei primi dieci mesi del 2025, Ferrara si distingue come una delle realtà più virtuose
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È stato assolto, anche a seguito di una tacita remissione di querela, il 54enne ferrarese accusato di essersi intascato 22.500 euro architettando una truffa telematica
È arrivato durante l'udienza del 9 dicembre l'ok del giudice per la messa alla prova di Luca Stradiotto, il 41enne broker assicurativo per cui la Procura di Ferrara aveva emesso un decreto di citazione a giudizio con l'accusa di truffa
Comune di Codigoro, Regione Emilia-Romagna, Pro loco di Codigoro de Associazione Nazionale Tartufai hanno sottoscritto una convenzione di durata decennale per valorizzare la cultura del tartufo
Per celebrare i trent’anni del riconoscimento Unesco, proprio nel giorno in cui - nel 1995 - è avvenuta l’iscrizione di Ferrara come città del rinascimento sulla lista del patrimonio mondiale dell'umanità, l’attore ha dato vita ai versi dell’Ariosto dal balcone della Sala dell’Arengo del Palazzo Ducale
“Federico ovunque”, la campagna lanciata dalla Curva Ovest per portare la bandiera col volto di Aldrovandi in tutti gli stadi d’Italia, si è bloccata a Genova. I tifosi biancazzurri, in trasferta in Liguria per seguire Sampdoria-Spal, si sono portati appresso il bandierone simbolo della Curva a cui però è stato negato l’ingresso allo stadio Luigi Ferraris.
Un divieto che non è passato inosservato: come simbolo di protesta per il mancato ingresso della bandiera e per il sequestro dei volantini più piccoli con la stessa immagine del viso di Aldro, sono stati girati gli striscioni che per tutta la partita sono rimasti a testa in giù.
Un gesto simbolico ma molto potente che ha ricevuto diversi messaggi di solidarietà e vicinanza da tante tifoserie d’Italia che hanno spronato la Curva a non arrendersi e a continuare a portare questo messaggio in tutti gli stadi italiani.
Il ‘veto’ getta nello sconforto anche papà Lino Aldrovandi, reduce dal concerto “Musica per Federico“, una “serata bellissima – scrive su Facebook – soprattutto per la dolcezza e la passione che si respirava. Una notte quasi magica, avvolta di musica, di parole e amore. Tremila cuori e più lì per un ragazzo, ma non solo per lui. Quasi a cantare al cielo il grido alla vita, al rispetto e alla dignità umana, in un mondo che di questo, su questa terra, ne ha disperatamente bisogno”.
“E poi vedo che durante Sampdoria-Spal viene negato l’ingresso a quel drappo col volto di Federico con il sequestro di quadratini piccoli sempre con la stessa immagine, e la tristezza mi assale. Dicono che è legittimo far rispettare la legge. Anche chi uccise mio figlio senza una ragione avrebbe dovuto rispettare la legge” si sfoga Lino sui social, vicino a quell’immagine che “mai e poi mai nella mia vita avrei voluto vedere se non attraverso il contatto diretto in vita con quel cuore”, un’immagine che ormai è “entrata nelle famiglie, fa quasi parte di tante famiglie, e negarla, personalmente, non accresce nessuna stima”.
“Quel drappo non è offensivo verso nessuno. E quel pezzo di stoffa vuole rappresentare solo un ricordo, che i meravigliosi ragazzi della Ovest hanno deciso di adottare nel loro cuore senza pregiudizi di alcun tipo – ricorda infine Lino -. Penso che lo facciano soprattutto per quei piccoli che l’altra sera correvano spensierati su e giù per i prati del “montagnone” guardati amorevolmente a vista dai loro genitori. Alcuni dei quali venuti appositamente anche da lontano (Bologna, Torino, Gorizia, Vicenza, Roma, Firenze, Genova, Bolzano …). Com’è difficile crescere mio Federico”.
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