Spal
1 Ottobre 2018
Grande tifoso ed ex settore giovanile blucerchiato, il direttore sportivo biancazzurro si racconta alla vigilia del match di Marassi: "Sarà un'emozione, ma a noi serve fare risultato"

Verso Sampdoria-Spal, la partita del cuore di Davide Vagnati

di Redazione | 3 min

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di Davide Soattin

Per un genovese verace come Davide Vagnati, innamorato follemente dei colori blucerchiati sin dal primo momento in cui ha preso a calci un pallone, Sampdoria-Spal non potrà mai essere una partita come le altre.

Per lui, che nel corso della sua carriera ha anche vestito quella maglia indossata oggi da Quagliarella e compagni, il match di questa sera sarà senz’ombra di dubbio una sfida tra un passato fatto di ricordi ed emozioni famigliari legate all’infanzia ed un presente in giacca e cravatta nelle vesti di direttore sportivo, che lo ha consacrato come protagonista assoluto del ritorno in massima serie degli estensi nel giro di quattro anni.

Una scalata, quella messa a segno con la complicità della triade Colombarini-Mattioli-Semplici, da lui stesso raccontata ai microfoni del sito specializzato in notizie sportive Tuttomercatoweb, ponendo un accurato focus su diversi punti chiave che hanno caratterizzato il suo ultimo periodo da dirigente biancazzurro e analizzando colpi di mercato riusciti e cantonate prese, dopo però essersi prima soffermato sull’ultima sconfitta casalinga rimediata contro i neroverdi di De Zerbi.

“Gli episodi hanno cambiato tutto e se fosse entrato il tap in di Felipe magari avremmo parlato di un’altra partita – ha spiegato l’uomo mercato biancazzurro, nel corso della sua disamina -. Poi il Sassuolo è stato bravo a passare in vantaggio. Qualche errore di gestione della palla non ci ha permesso di arrivare al risultato. Ma nei momenti di euforia ho detto che il nostro campionato sarà di sofferenza, dovremo affrontare tutte le partite al massimo e giocarci la salvezza fino alla fine”.

Una salvezza che l’intera piazza sia augura possa passare anche per i piedi del nuovo attaccante spallino Petagna e per le sgroppate lungo la fascia destra dell’incontenibile Lazzari: “Tutti i calciatori della Spal hanno fiducia, al di là del costo del cartellino. Dobbiamo mantenere la categoria, traguardo fondamentale per il nostro progetto. Andrea fa parte di questo progetto, abbiamo fatto un investimento e ci darà una mano. Non è che deve fare i salti mortali, ma quello che ci ha già fatto vedere. Manuel invece ha già dimostrato l’anno scorso di saper fare bene, e si confermerà anche in questa stagione. La chiamata in Nazionale ha dato una pubblicità diversa anche dal punto di vista europeo. Siamo contenti che sia con noi. Al mercato ci penseremo in estate”.

La stessa estate che è andato a godersi per tutto l’anno Marco Borriello che, convinto di poter andare a “fare la storia in quel di Ibiza”, dopo aver steccato clamorosamente l’avventura ferrarese, ha ricevuto qualche frecciatina anche da parte dello stesso diesse spallino: “Ha operato questa scelta forse anche in relazione alla sua casa. Ha deciso di trasferirsi, ma non amo parlare del passato. Da noi non ha fatto bene e quando lo abbiamo preso non pensavamo certo ad un investimento, ma ad avere qualcosa possibile. Le aspettative erano diverse e come tanti matrimoni, a volte qualcuno non va bene. Ognuno deve avere la coscienza a posto, noi l’abbiamo sicuramente”.

“Sono nato a Genova e ho fatto il settore giovanile alla Sampdoria, la squadra per la quale tifavo da bambino – ha poi raccontato con romanticismo Vagnati, prima di congedarsi per lasciare le parole al campo in vista dell’incontro di questa sera -. Normale che ci sia emozione nell’affrontare i blucerchiati. Ma devo fare il meglio possibile per la Spal, che è casa mia. Sarà un’emozione, ma conterà di più fare il risultato”.

 

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