Attualità
25 Settembre 2018
Dal femminismo ai migranti, torna a Ferrara l'evento dedicato al giornalismo internazionale e alle riflessioni sul presente

Torna il Festival di Internazionale, più militante che mai: “È tempo di agire”

di Redazione | 2 min

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E' stata partner di Vasco Rossi negli anni Ottanta e dalla relazione con la rockstar ha avuto un figlio, Lorenzo, riconosciuto dal padre nel 2003. Gabriella Sturani, originaria di Masi Torello, si è spenta a soli 56 anni, e i dettagli della morte non sono ancora stati resi pubblici. Ma è pubblico invece lo struggente post instagram scritto da Vasco e rivolto a Lorenzo

“Più che reagire, è arrivato il momento di agire”: basta questa frase del direttore di Internazionale Giovanni De Mauro alla conferenza stampa di presentazione per capire che il prossimo festival di giornalismo internazionale a Ferrara sarà decisamente ‘militante’. Lo dimostra anche il logo del festival della disegnatrice Anna Keen, un mondo che, per dirla con le parole dello stesso De Mauro, “quest’anno ha i capelli lunghi, gli stivali rossi e balla con una sveglia che suona, perché il tempo è scaduto”.

La redazione di Internazionale insomma ha deciso più che mai di dare un segnale di preoccupazione contro i trend politici e sociali che sembrano imporsi negli ultimi anni in occidente e ha deciso di schierarsi con forza contro razzismo, sessismo e in generale in favore di una maggiore apertura verso le diversità.

L’immagine della sveglia che suona si ritrova un po’ dappertutto nei programmi nel festival e nelle dichiarazioni degli organizzatori. Il senso è chiaro: le emergenze della contemporaneità sono davanti agli occhi di tutti, ma bisogna aprire gli occhi per vederle.

Spazio quindi alle presentazioni dei 215 ospiti da 44 paesi e cinque diversi continenti, con il 50% composto da donne e che dibatteranno nel corso di 112 incontri dedicati ai temi più vari: “dalle guerre in corso alle catastrofi ambientali, dal razzismo alle disparità economiche e sociali”.

Tra i principali saranno presenti Marta Fillon, tra le fondatrici del movimento femminista Ni Una Menos, la filosofa Ida Dominijanni, la scrittrice pachistana Rafia Zakaria, gli scrittor inglesi Hanif Kureishi, Zadie Smith e Raj Patel. Tra gli appuntamenti più attesi quello del fumettista Gipi, che leggera i trentamila nomi dei migranti morti dal 1993 a oggi nel tentativo di raggiungere l’Europa.

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