Politica
22 Settembre 2018
Conte cancella il tema dagli ordini del giorno e i Comuni abbandonano il tavolo. Fusari: "Una presa in giro ad amministrazioni, cittadini e imprese"

Bando Periferie, tra Anci e governo è strappo totale: 18 milioni si allontanano da Ferrara

di Ruggero Veronese | 4 min

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Sono sempre più lontani i 18 milioni stanziati per Ferrara nel 2017 dal Bando Periferie, ma ‘congelati’ a inizio agosto da un emendamento governativo al Decreto Milleproroghe.

È infatti naufragato il tentativo di ricomporre la frattura tra il governo e i 96 Comuni destinatari delle risorse bloccate, pari 1,6 miliardi complessivi. Durante l’ultima Conferenza Unificata tra Stato e Comuni la delegazione dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha abbandonato il tavolo e annunciato la “sospensione dei rapporti istituzionali” con l’esecutivo, almeno fino a quando il premier Conte non rispetterà l’impegno che si era assunto l’11 settembre di eliminare i tagli ai finanziamenti.

Uno stallo che per la città estense significa sospendere a tempo indeterminato il piano per riqualificare le aree di via Darsena, ex Mof e Meis, per il quale erano già stati prodotti e approvati i progetti esecutivi e il Comune stava per lanciare la fase degli appalti. Lo strappo tra Anci e governo sembra però ormai molto profondo: Conte aveva infatti raggiunto un intesa col presidente dell’associazione (e sindaco di Ravenna) Michele De Pascale per inserire entro una decina di giorni una modifica al Milleproroghe che avrebbe sbloccato i fondi del Bando Periferie, dilazionandoli in tre anni.

Una proposta ben accolta e sostenuta da tutti i Comuni coinvolti nella vicenda, ma che però è rimasta solo un annuncio: giovedì pomeriggio, prima della Conferenza Unificata, il governo ha infatti eliminato la questione del Bando Periferie dagli ordini del giorno. E De Pascale, che l’11 settembre aveva già annunciato “l’interruzione delle relazioni istituzionali” in caso di dietrofront di Conte, ha dato seguito alla sua dichiarazione e abbandonato l’incontro insieme a tutta la delegazione Anci.

A Ferrara nel frattempo il Comune ogni decisione in merito alle zone per cui erano stati stanziati i 28 milioni finisce nel limbo: finché non si saprà se e quando arriveranno i fondi, non si potrà né portare avanti i progetti in corso né valutarne di nuovi e alternativi. Un limbo amministrativo che potrebbe protrarsi fino al 2020, se quanto scritto nell’emendamento governativo al Milleproroghe dovesse definitivamente tradursi in legge.

Ne è consapevole l’assessore all’urbanistica Roberta Fusari, che appoggia l’Anci nella linea dello scontro istituzionale col governo e spera che lo strappo che si è appena consumato faccia tornare Conte sui propri passi: “La decisione di cancellare il Bando Periferie dagli ordini del giorno ha spiazzato tutti i sindaci della delegazione – afferma l’assessore -, e infatti non sono usciti solo quelli del Pd ma anche quelli della Lega e del Movimento 5 Stelle, come Nogarin di Livorno. Il governo deve dire chiaramente quali sono le sue intenzioni rispetto al Bando Periferie, perché in questo momento ci sono 96 città in Italia che hanno già preso impegni economici, finanziando progetti che erano già stati approvati, e hanno bisogno di capire come si dovranno muovere nei prossimi anni”.

In piedi, l’assessore Roberta Fusari

Ma oltre alla perdita di tempo e alle difficoltà organizzative, l’annullamento o il rinvio dei progetti significherebbe anche una consistente perdita economica: “Anche se il governo restituisse ai Comuni i soldi dei progetti, saremmo di fronte a un grande spreco di soldi pubblici. Solo a Ferrara abbiamo già dieci progetti esecutivi pronti ad andare in appalto, e se moltiplichiamo il nostro caso per tutte le città che si erano aggiudicate gli stanziamenti significa che centinaia di studi professionali hanno lavorato inutilmente e ora devono essere pagati. E se bloccano i progetti per due anni il discorso è simile, perchè significa che nel 2020 quei progetti che erano già stati approvati dovranno essere rivisti, ed eventualmente modificati, a seconda di come si è modificato il contesto, e quindi che occorrerà spendere altri soldi. È uno spreco totale, oltre a una presa in giro per tutti: amministrazioni, cittadini e imprese”.

Le ultime considerazioni di Fusari riguarda i dibattiti e le polemiche sul Bando Periferie in corso a Ferrara, che vedono parecchi cittadini contestare il progetto di riqualificazione e sostenere la linea del governo: “È un po’ paradossale – afferma l’assessore – perché qui da noi la discussione è deviata su questioni fuorvianti, ad esempio la valutazione dei singoli sulla bontà dei progetti o su dove inizia e finisce la periferia. Senza tener conto che c’era un bando che indicava criteri e imponeva norme, e noi abbiamo partecipato e vinto questo bando che ci ha portato a firmare un contratto col governo. Quindi qui la questione è che ci sono stati portati via 18 milioni di lavoro e di lavori pubblici, che ci spettavano nel rispetto di norme e accordi scritti. Mi preoccupa un po’ vedere tutte queste persone che difendono l’operato del governo, senza accorgersi che è proprio questo governo oggi a togliere fondi alle periferie, senza mettere in campo nessuna idea per compensare questa perdita”.

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