Cronaca
21 Settembre 2018
Doveva essere applicato l'indulto che avrebbe ridotto la pena e portato alla sospensione dell'ordine di carcerazione

Riusa. Scarcerato l’ex ingegnere capo della Provincia Andrighetti

di Daniele Oppo | 4 min

Leggi anche

Avrebbe adescato l’amichetta della figlia. “Nego tutto”

Parla e respinge ogni accusa il 49enne ferrarese finito a processo per adescamento di minore, pornografia minorile e corruzione di minorenne, dopo che tra febbraio e novembre 2018 - secondo la Procura - avrebbe adescato una ragazzina di 14 anni, compagna di scuola di sua figlia, prima inviandole foto dei suoi genitali e poi inducendola a fare altrettanto, attraverso lusinghe e regali - come ricariche telefoniche - per provare a ottenere in cambio la sua fiducia

Fatture false per contributi Covid. Condannato un 67enne

Il tribunale di Ferrara ha inflitto un anno di pena al 67enne finito a processo con l'accusa di tentata indebita percezione di erogazioni pubbliche dopo che, approfittando del suo ruolo di rappresentante legale di una società edile, avrebbe agito con l'intento di ottenere 134.835 euro a titolo di contributo a fondo perduto previsti per i soggetti che vennero colpiti dall'emergenza epidemiologica del Covid-19

Tangenti in Fiera. Il ‘grande accusatore’ fu “inattendibile”

C'è l'inattendibilità delle parole di Pietro Scavuzzo, il 'grande accusatore' di tutta la vicenda, tra i principali motivi che hanno spinto il gup Carlo Negri del tribunale di Ferrara a pronunciare sentenza di assoluzione nei confronti dei cinque imputati nel processo per le presunte tangenti tra i padiglioni di Ferrara Fiere, accusati a vario titolo di induzione indebita e peculato

Doveva essere applicato l’indulto già prima che fosse emesso l’ordine di carcerazione. In altre parole, l’ex ingegnere capo della Provincia di Ferrara, Gabriele Andrighetti, condannato a 5 anni di reclusione per peculato in concorso per la vicenda Riusa, non sarebbe dovuto andare in carcere lo scorso 14 febbraio.

Aveva ragione, dunque, la difesa di Andrighetti – sostenuta dall’avvocato Alberto Bova – che aveva chiesto alla procura generale la sospensione dell’ordine di carcerazione in attesa che si pronunciasse la Corte d’Appello, cosa che ha fatto il 12 settembre: era parzialmente applicabile l’indulto del 2006 (un anno anziché il massimo di tre anni) che avrebbe fatto (e ha fatto) scendere la condanna da 5 a 4 anni. Per legge, dunque, si sarebbe dovuta applicare la sospensione dell’ordine di carcerazione per permettere ad Andrighetti di usufruire dell’affidamento in prova ai servizi sociali.

Alla fine della fiera, l’ex ingegnere capo del Castello – che per la vicenda, pur essendo emerso che non si era intascato nulla aveva già risarcito il danno ad Area pagando 200.000 euro – si è fatto 7 mesi di carcere in maniera sostanzialmente ingiusta: la Corte d’Appello ha infatti revocato l’ordine con effetto retroattivo.

“Si tratta di una grande vittoria”, commenta l’avvocato Bova, evidentemente soddisfatto per aver trovato accoglimento delle sue istanze difensive da parte dei giudici felsinei.

Andrighetti, da parte sua, si dichiara sempre “fedele, fiducioso e rispettoso di tutte le istituzioni pubbliche” e racconta di aver “affrontato sette mesi di carcere che mi hanno profondamente cambiato e che mi hanno rivelato con chiarezza quali sono i veri valori della vita : l’amore e la famiglia. La mia strada continuerà ad essere questa. Vorrei rivolgere un sentito ringraziamento ai bravissimi avvocati della mia difesa, ed in modo particolare all’avv. Alberto Bova, che si sono prodigati in tutti questi anni con tenacia, serietà, alta capacità e profonda conoscenza della materia legale, nonché a tutto il personale del Corpo della Polizia Penitenziaria di Ferrara per la professionalità e l’umanità dimostrata nello svolgimento di un compito difficile e pieno di complessità. Il ringraziamento è rivolto perciò al direttore, alla comandante, a tutti i loro validi collaboratori ed a tutto l’apparato addetto alla cura ed al recupero educativo dei detenuti”.

Con lui era stato condannato sempre per peculato anche il tecnico e socio di Riusa Luigi Ettore Astolfi, 81 anni: per lui la pena fu di 4 anni di reclusione. Anche lui venne accompagnato all’Arginone a febbraio ma anche lui è stato scarcerato dopo una sentenza della Corte Costituzionale arrivata a marzo riguardante proprio la norma sulla sospensione dell’ordine di carcerazione e l’affidamento in prova.

Oltre a loro due, venne condannato a 5 anni anche l’ex direttore generale di Area, Arrigo Bellinazzo.

L’inchiesta cominciò nel 2008, quando procura e guardia di finanza diedero il via alle indagini su una truffa da quasi un milione di euro (per la precisione 940.308) ai danni degli enti pubblici. In particolare verso la multiutility copparese Area, attraverso cui nel 2007 i titolari della società Riusa.eu sono riusciti a finanziare la ricerca di un macchinario per convertire i rifiuti in blocchi per il fondo stradale.

Un progetto assai innovativo che avrebbe permesso di riutilizzare i materiali di scarto con grossi vantaggi economici ed ambientali, ma che non sarebbe potuta essere sviluppata se non con importanti contributi economici, con conseguente perdita dei diritti di brevetto e sfruttamento commerciale per i suoi ideatori. Cominciò quindi la ricerca di un ente pubblico che potesse finanziare lo sviluppo del macchinario “Riusa”: nel 2005 Andrighetti e Frabetti contattarono Area, e in particolare Bellinazzo, all’epoca a capo del cda Area a cui partecipavano 17 sindaci e soci privati.

E fu proprio l’ex manager pubblico che, due anni dopo, comunicò al consiglio che il progetto per il recupero dei rifiuti proseguiva a gonfie vele, omettendo però dettagli di non poco conto. Come la sua partecipazione con Andrighetti e Astolfi alla società Riusa.eu, che aveva stretto un accordo con Area per estromettere la multiutility copparese dagli utili sullo sfruttamento commerciale del nuovo prodotto.

Utili che invece per il 20%, come testimonia una scrittura privata, sarebbero andati proprio al direttore generale di Area.

Nel corso dell’Appello era invece intervenuta la prescrizione per l’impiegato della provincia Andrea Frabetti, Andrighetti e Bellinazzo per l’accusa di corruzione. Erano inoltre stati assolti Andrighetti, Astolfi, Bellinazzo e Stefano Farina (ingegnere capo del Comune di Copparo) in merito all’accusa di tentata truffa.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com