Politica
5 Settembre 2018
Il monito di Kiwan: "Il momento attuale rende urgente l’esercizio di memoria storica per rigettare politiche di discriminazione"

Leggi razziali, Pci: “Alta la guardia di fronte a rigurgiti razzisti”

di Redazione | 2 min

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Kiwan Kiwan

Sono passati ottanta anni da quando il re Vittorio Emanuele III di Savoia firmò la prima delle leggi razziali antiebraiche alla tenuta di San Rossore con Regio Decreto n.1381. Con questo atto iniziò la discriminazione delle persone di razza ebraica da parte dello Stato italiano che portò alla persecuzione e allo sterminio di decine di migliaia di ebrei e anche di oppositori del regime.

Questa vergognosa pagina della storia italiana datata 5 settembre 1938 sembra più attuale che mai. Almeno secondo la Federazione di Ferrara del Partito Comunista Italiano, intervenuta in occasione dell’ottantesimo anniversario con una breve analisi della situazione dei giorni nostri.

“Il momento attuale che si vive in Italia rende ancora più urgente l’esercizio di memoria storica per ricordarci che non si può abbassare la guardia di fronte a rigurgiti razzisti” commenta Kiwan Kiwan, segretario della federazione ferrarese del Pci .

Il monito è chiaro: “L’Italia ha già pagato caro e sulla propria pelle l’effetto devastante delle dottrine razziste e fasciste e abbiamo il dovere morale di rigettarle, così come accaduto nel 1943-46”.

“Il Pci – Federazione di Ferrara ritiene che invece della tutela della razza si debba mettere in pratica la tutela dei diritti – conclude Kiwan – e ribadisce il suo forte No a pericolose politiche di discriminazione schierandosi, come tradizione, dalla parte dei deboli e degli oppressi senza distinzioni di razza, credo, censo e classe”.

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