Spal
5 Settembre 2018
Il questore Pallini: "Poche decine di persone, ma non possiamo sottovalutare il fenomeno". Sequestrate mazze, passamontagna e tirapugni

Daspo agli ultras spallini: la questura teme una deriva pericolosa nella curva

di Ruggero Veronese | 4 min

Leggi anche

Maestra pedinata da un 80enne, parla il marito: “Ci ha rovinato l’esistenza”

"Ci ha rovinato l'esistenza, ci ha messo a dura prova, minando la serenità della nostra famiglia, ma io credo nella giustizia". A parlare in aula è il marito della donna di 56 anni che, tra il 2019 e la fine del 2023, per cinque lunghi anni, secondo l'accusa, soprattutto davanti alla scuola primaria dell'Alto Ferrarese dove lei insegnava, sarebbe stata perseguitata da un uomo di 80 anni

Anselmo a Fabbri: “Un sindaco tanto distratto è meglio che cambi mestiere”

"Caro Alan, per giustificare il fatto che i soldi raccolti tra la cittadinanza per l’ospedale di Cona durante l’emergenza Covid siano stati in parte spesi per il Comune stesso e in parte trattenuti nelle casse comunali (e non va bene, non va proprio bene, non è corretto prendere in giro la cittadinanza) dici che non ne sapevi nulla, che non eri informato"

Sulla destra, il questore Giancarlo Pallini al fianco del dirigente della Digos Alberto Bonaretti

“Siamo di fronte a un salto di qualità, purtroppo in negativo, di una piccola frangia della tifoseria spallina”. Il questore di Ferrara Giancarlo Pallini pesa con cura le parole ma il suo messaggio è chiaro e netto: in mezzo al variegato mondo degli ultras spallini ci sono “alcune decine di persone” che hanno iniziato la stagione 2018/19 decisamente col piede sbagliato, come dimostrano i Daspo emessi dalla questura di Belluno verso 23 tifosi spallini dopo gli scontri con la tifoseria laziale ad Auronzo di Cadore.

Dopo una prima stagione in Serie A all’insegna della sportività e della correttezza sugli spalti, al punto che la Curva Ovest è stata indicata da più parti come una delle migliori tifoserie del campionato, secondo la questura qualcosa nel mondo degli ultras ferraresi sta cambiando.

E le immagini divulgate dalla polizia in conferenza stampa confermano questa tesi: oltre a quelle già note della ‘guerriglia urbana’ ad Auronzo del 28 luglio, compaiono anche le riprese della sera del 12 agosto, quando di ritorno dalla vittoriosa trasferta di Coppa Italia a La Spezia una frangia di tifosi – armati di spranghe e tirapugni e col colto coperto dai passamontagna – si è fermata in un’area di sosta creando scompiglio e provocando danni all’attività.

La questura di Ferrara nei giorni scorsi ha effettuato 23 perquisizioni nelle abitazioni delle persone colpite dal Daspo, trovando mazze, petardi e fumogeni di notevole potenza (il cui acquisto richiede una licenza), passamontagna e tirapugni provvisti di punte o lame alle estremità.

“Queste scene di guerriglia non possono essere assolutamente tollerate – afferma il questore al termine della riproduzione delle immagini -.  La Spal in Serie A è una vetrina importante per la città, che ha la possibilità di essere protagonista delle cronache sportive nazionali e la questura è vicina alla società. Ma non possiamo assolutamente sottovalutare questi episodi, perché significherebbe lasciare campo libero a questi fenomeni per sviluppi ancora più gravi”.

Un’emergenza resa ancora più urgente dal fatto gli scontri con le altre tifoserie, come quello ad Auronzo di Cadore, potrebbero non essere stati fortuiti e casuali, ma programmati in anticipo da alcuni ‘leader’ del mondo ultras. “Abbiamo motivo di credere – afferma Pallini – che fosse in corso una sorta di resa di conti con i tifosi laziali. Il fatto che potrebbero esserci stati accordi per scontrarsi rende ancora più gravi le nostre ipotesi e implica un salto di qualità in negativo di alcuni tifosi”.

Il questore specifica in più riprese che il discorso coinvolge solo “alcune decine di persone”, pur sottolineando che esiste il rischio che si allarghi, soprattutto tra i più giovani che sono tendenzialmente più portati a fenomeni di emulazione. “La nostra azione è orientata ad avere un dialogo con le tifoserie e a far capire che non bisogna legare gli ultras alla violenza. L’ultrà è un tifoso appassionato che vive la vita della propria squadra, con passione e voglia di aiutarla a raggiungere i risultati sul campo. Quindi non è in discussione il mondo degli ultras, ma solo alcuni soggetti che stanno mal interpretando il proprio ruolo”.

Ma nonostante il fenomeno sia circoscritto, Pallini afferma che “ci siamo trovati di fronte a un inizio di campionato inaspettato, visto che avevamo concentrato la nostra attenzione soprattutto sulle due partite iniziai contro Bologna e Parma, che anche grazie al lavoro della Digos si sono svolte in assoluta tranquillità. Ma i fatti gravi che ci siamo trovati ad affrontare ci costringono in parte a rivedere il giudizio assolutamente positivo che avevamo dato alla fine della scorsa stagione sul mondo ultras spallino”.

La tifoseria ferrarese insomma, per dirla in maniera molto diretta, si è giocata il ‘jolly’ e adesso diventa un’altra osservata speciale, al pari di altre storiche tifoserie che per anni hanno infiammato gli stadi e le cronache italiane.

Le indagini in corso (si ipotizzano reati come lesioni e danneggiamenti) potranno fare più luce sulle dinamiche e i rapporti di forza all’interno del mondo ultras, che secondo la Digos potrebbe aver subito le dinamiche di un passaggio fin troppo repentino dalle categorie inferiori agli stadi più importanti di Italia. Scherniti e trattati da ‘provinciali’ dalle tifoserie avversarie, un piccolo gruppo di tifosi storici insieme ad altre nuove leve attorno ai vent’anni potrebbero aver coltivato il desiderio di mostrarsi alla pari delle altre tifoserie, riproducendo anche quei comportamenti violenti e per certi versi tribali che da decenni infiammano gli stadi mezza Europa. Per quanto riguarda Ferrara, molto probabilmente, li si preferiva prima.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com