Politica
3 Settembre 2018
La leader di Fratelli d'Italia alla 'Festa Tricolore': "Al governo con Salvini ci vado, con i 5 Stelle ho qualche dubbio"

Giorgia Meloni: “Possiamo vincere anche a Ferrara”

di Redazione | 5 min

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di Mattia Vallieri

Noi di Fratelli d’Italia siamo gli unici ad essere sempre rimasti fedeli al centro destra che sembra avere le porte girevoli. Salvini dovrà decidere se quella con il M5S è una alleanza strategica ma noi possiamo vincere anche a Ferrara dando un governo decente a questa città dove esponenti del Pd dicono che gli fanno più paura poliziotti in tenuta anti sommossa piuttosto che spacciatori nigeriano: fatevi curare perché non state bene”. È questo il messaggio provocatorio rivolto ad alleati ed avversari in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno a Ferrara lanciato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni alla ‘Festa tricolore’.

La deputata si è però soffermata molto anche sui temi di carattere nazionale partendo dalla questione immigrazione con frecciatine al Pd: “Qualche giorno fa ho visto Martina andare sulla Diciotti dai migranti: sono gli unici che possono andare a trovare perché se vanno dagli italiani gli tirano le mele. Non c’è più una persona di sinistra che riesce a parlare ad un popolo, rappresentano solo la finanza. Hanno detto che gli italiani sono razzisti, invece siamo la nazione più accogliente del mondo, c’è stata però una politica che se ne è fregata delle persone che stavano dentro ai confini”. E ancora: “Il tema è l’Italia, al posto di ‘prima gli italiani’ servirebbe ‘anche gli italiani’ e lo Stato non può spendere per un migrante più di quanto spende per un pensionato sociale. Prima arrivavano tutti qua perché c’era il Pd non perché abbiamo le coste. Ora che al governo non c’è più il Pd si sono spostati in Spagna: il problema dell’Europa è la sinistra”.

Non manca un segnale di solidarietà al ministro dell’interno (“l’indagine contro Salvini è vergognosa e ridicola, una cosa talmente stupida che per me il magistrato è un leghista”), una ulteriore bordata ai governi targati Pd (“sui precedenti governi andava aperta una inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”) e un attacco a Saviano (“vogliamo parlare anche della mafia nigeriana? Lui, il guru della mafia, vuole dire qualcosa anche su questa o non vede gli spacciatori dal suo attico di Manhattan?”). Secondo Meloni “con questo governo c’è stato un cambio di passo ma non capisco perché non si vuole mettere un punto finale sull’immigrazione con il blocco navale. Sulla gestione dell’immigrazione ha ragione Orban e non Di Maio che chiede sanzioni per chi non accoglie: la soluzione non era invadere l’Italia prima ma neanche l’Europa ora. Io non voglio un processo di islamizzazione europeo”.

La maggioranza degli italiani vorrebbe un blocco unitario dei patrioti al governo: io posso dire che al governo con Salvini ci vado, con i 5 Stelle avrei qualche dubbio” prosegue la leader di Fdi, ribadendo la volontà di avere “un governo che riceva Orban a palazzo Chigi non da un segretario di partito. Sull’immigrazione bene i 5 Stelle con Salvini che detta la linea ma poi vedo il ministro della difesa dire che il blocco navale non si può fare perché è una dichiarazione di guerra. Parla esattamente come i suoi predecessori del Pd”.

Settembre è anche il periodo di manovra finanziaria ed è vivo il rischio che emergano contraddizioni nel governo e problemi sulla tenuta economica del paese: “Tra flat tax e reddito di cittadinanza c’è un abisso a livello ideologico – tuona la deputata di Fdi -. Il reddito di cittadinanza è una proposta sbagliata a livello culturale e se si hanno dei miliardi da spendere vanno messi per creare lavoro e non per dare un sussidio. Iniziamo a dire che lo Stato è amico di chi lavora tagliando le tasse a 360 gradi”. Ma non solo: “La priorità deve essere il taglio delle tasse. Questo ha chiesto il popolo votando il centro destra a marzo e se le proposte del governo andranno in questo senso noi ci saremo”.

L’attenzione si sposta quindi sul tanto discusso rapporto debito/Pil e sullo spread ed anche qua il commento di Meloni è netto: “Ci distinguiamo come Fratelli d’Italia rispetto ad altri partiti e diciamo che i soldi in deficit li si può usare solo per costruire infrastrutture perché fare deficit significa fare debito sulle spalle dei nostri figli. Puoi spendere i soldi dei tuoi figli per fare una cosa che rimane anche a loro mentre con Renzi il deficit serviva a finanziare le marchette elettorali. Mi diranno che sono populista ma io non guardo ai mercati finanziari e allo spread (che tirano fuori solo quando non governa la sinistra): preferisco andare al mercato rionale a parlare con la gente per difendere gli interessi italiani”.

Mentre abbiamo avuto dei governi fantocci la Francia si è comprata mezza Italia a prezzi vantaggiosi, ma noi siamo un paese sovrano e non una colonia” polemizza ancora la leader di Fdi, che affronta a muso duro Parigi ed il presidente della Repubblica francese, accusati, a suo dire, di essere “i maggiori responsabili del fenomeno migratorio. Hanno bombardato la Libia producendo il caos nel paese e per questo sul tema Macron dovrebbe stare in silenzio. L’Africa poi è un continente ricchissimo ma viene continuamente depredato da imprese straniere e la maggior parte di queste sono francesi: Macron lasci crescere l’Africa e la smetta con questo nuovo colonialismo”. Il finale è tutto sulle prossime elezioni europee: “Sarà una sfida tra due modelli diversi di Europa. Dall’altra parte vedo uno schieramento che vuole distruggere quello che siamo e le nostre radici. Io sono orgogliosa di essere italiana ed europea, di avere una mamma ed un papà e di essere cattolica: questo voglio difendere”.

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