Lettere al Direttore
1 Settembre 2018

Non si migliora l’Europa ingranando la marcia indietro

di Redazione | 2 min

L’elenco dei comportamenti dell’attuale Governo, che stanno portando nuvole scure sul futuro dell’Italia, sarebbe lungo. Citeremo intanto i più preoccupanti, partendo dalla politica estera, che, nel Governo della trasparenza e del cambiamento, è portata avanti dal Ministro dell’ … Interno (se no che cambiamento sarebbe?) che, davanti al problema dei migranti litiga quotidianamente con gli altri paesi europei disponibili ad aiutare l’Italia, confondendoli con i suoi amici di Visegrad, che di migranti non vogliono vedere neanche l’ombra, e distende tappeti rossi davanti ad Orban, il principale costruttore di muri all’interno dell’Europa.

Certo è che questa arroganza e questa malafede si stanno ormai manifestando in troppe occasioni. Se è vero che la questione migratoria dovrebbe diventare una competenza genuinamente europea (cosa per cui occorrerebbe veramente rifondarla quest’Europa) è altrettanto vero che sono innanzitutto i governi nazionalisti – come è oggi il nostro – ad essere contrari a questo tipo di riforma. Del resto, davanti alle proposte di modifica del regolamento di Dublino, i Leghisti si sono coraggiosamente astenuti e i Cinque Stelle hanno votato contro.

E se è vero che per superare le difficoltà in ambito economico create da un sistema di regole troppo rigide serve una riforma dell’Eurozona, al fine di creare un governo europeo dotato di risorse e poteri reali, è altrettanto vero che per creare questo potere comune serve un comportamento responsabile da parte degli Stati, specie di quelli con alte criticità, per evitare che queste si vadano a scaricare sui partner. L’Italia, con il suo debito enorme e con il suo tasso di disoccupazione giovanile, che incentiva la fuga dei nostri giovani migliori e ipoteca il futuro del paese, avrebbe tutto l’interesse a sostenere questa riforma. Invece il nostro Governo inveisce contro l’Europa, reclamando una maggiore “sovranità” e il diritto di non rispettare accordi europei.

E sono pure preoccupanti gli strusciamenti dei nostri Capi di Governo con Trump e con Putin in funzione anti-UE, quella UE dalla quale contemporaneamente pretendono una maggiore solidarietà.
Questa Europa ha certamente bisogno di essere migliorata, per certi aspetti radicalmente rifondata, ma non si ottiene niente minacciando di uscirne (possibile che la Brexit non abbia insegnato nulla ?), oppure proponendo di indebolirla ulteriormente. Non si va verso alcun futuro ingranando la marcia indietro.

Giancarlo Calzolari
segretario della sezione di Ferrara del Movimento Federalista Europeo

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