di Cecilia Gallotta
Si può viaggiare anche col palato. E i chilometri percorsi dalle papille gustative dei ferraresi sono stati diversi mercoledì sera, all’ombra del Municipio, davanti a un ‘Tramonto DiVino’, il percorso enogastronomico che da sei anni fa tappa a Ferrara con le eccellenze del territorio emiliano-romagnolo, superando quest’anno il record delle 700 presenze, e sbancando gli ingressi dopo appena due ore.
Una serpentina di persone in fila fuoriusciva dal volto arrivando quasi al duomo in attesa di un calice serigrafato e di poter sfogliare ‘L’Emilia Romagna da Bere e Mangiare’, la guida redatta dall’Associazione Italiana Sommelier e dalla Regione per scegliere fra le oltre 400 etichette proposte da quello che si sa, come conferma la delegata Ais di Ferrara Gabriella Rossi, “è il mondo delle bollicine”.
Dal Lambrusco di Sorbara al Grasparossa, dall’“uva d’oro” del Fortana frizzante al metodo classico, si arriva a Piacenza con il Gutturnio, che deve il suo nome al ‘gutturnium’, una coppa romana ritrovata proprio nel piacentino. E se la cultura ha radici ben poste nell’enogastronomia, i 35 sommelier presenti sono pronti a trasmettere questo sapere, affiancando per la prima volta gli stagisti “già diplomati ma ancora senza l’esame di ‘Tecnica di servizio’ – spiega la presidente di Ais Emilia Annalisa Barison, presentando il progetto pioniere a Ferrara – quello in cui si impara a trasmettere, raccontare e assaporare anche col sapere”. Un’occasione che si ripresenterà dal 17 settembre con la possibilità di partecipare al corso di sommelier presso l’Hotel Lucrezia Borgia a Ferrara.
Un’altra prima volta per questa edizione è la partecipazione del Consorzio del Franciacorta, che in quanto a bollicine ben si affianca all’Emilia-Romagna, dando lustro all’evento: “Un onore e un’affinità – come afferma la presidente – con i nostri vini briosi”. Non sono mancati all’appello della degustazione i salumi romagnoli (dalla mortadella di Bologna agli affettati piacentini), il parmigiano reggiano e lo squacquerone di Romagna, per finire con le pere Igp, l’aceto balsamico Dop e il gelato Museum Carpigiani al gusto di nocino.
Il target è “superiore a quella che siamo soliti considerare l’età da sballo” constata l’assessore Serra, presente all’evento da tutti e sei gli anni, sebbene il piacere di degustare non abbia età: un motivo che spiega l’affluenza sempre crescente all’evento (“l’anno scorso abbiamo sfiorato i 650 ingressi”) e che non fa dubitare la presidente di una riuscita sicura anche per il ‘tramonto’ dell’anno prossimo.
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