Politica
20 Agosto 2018
Dopo essere stato attaccato dalla Tomasi, il sindaco comacchiese abbandona il galateo istituzionale e critica apertamente il piano del ministro

Spiagge Sicure, Fabbri contro gli “spot e selfie” di Salvini chiede più agenti ai lidi

di Ruggero Veronese | 3 min

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Una delle immagini delle bancarelle in spiaggia pubblicate da Maura Tomasi

Comacchio. Si può fermare un fenomeno come l’abusivismo commerciale su 27 km di spiaggia continua con un investimento di soli 50mila euro? L’obiettivo appare a dir poco ambizioso. E infatti il sindaco di Comacchio Marco Fabbri non ha mai speso parole particolarmente entusiaste riguardo al piano ‘Spiagge Sicure’ lanciato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha stanziato 2,5 milioni di euro distribuiti su 54 Comuni marittimi per potenziare i servizi di pubblica sicurezza. Al punto che il 1° agosto, durante la conferenza stampa di presentazione dell’accordo, si era addirittura permesso di smorzare l’entusiasmo del prefetto Michele Campanaro, che poneva l’ambizioso il traguardo “abusivismo zero”.

“Sarebbe un obiettivo molto virtuoso – aveva risposto Fabbri al suo fianco -, ma sicuramente è indispensabile aumentare l’attività repressiva”. E subito dopo che Campanaro aveva sottolineato davanti alla stampa che, con i suoi 50mila euro, Comacchio si è aggiudicata il finanziamento massimo previsto dal piano Spiagge Sicure, il sindaco era intervenuto per definire quella cifra come “un aiutino”, che “speriamo possa consolidarsi in futuro e non rappresenti solo un intervento spot”. Al di là del galateo istituzionale, insomma, la distanza di vedute sull’efficacia del progetto estivo di Salvini era già netta ed evidente.

Un galateo che cade definitivamente domenica pomeriggio sui social network, dopo che Fabbri viene attaccato pubblicamente dalla parlamentare comacchiese e leghista Maura Tomasi che pubblica alcune foto di bancarelle abusive in spiaggia e scrive: “Il Viminale stanzia 50mila euro per combattere l’abusivismo. Mi chiedo che ne ha fatto il sindaco di questi denari? Basterebbero poco, due uomini che vigilassero passeggiando lungo l’arenile, e invece i turisti debbono stare attenti a non calpestare borsette e scarpe, e loro sempre più indisturbati continuano a rubarci ricchezza!”. E conclude il post con un ‘urlo’ disperato: “Sindacooooooo”.

Fabbri e Campanaro durante la conferenza stampa di presentazione dell’accordo

Ma le parole della Tomasi non rischiano certo di passare inosservate a Fabbri, che pubblica a stretto giro una replica in cui, di fatto, spiega che le risorse fatte piovere un po’ a cascata da Salvini sui Comuni rivieraschi non spostano alcun equilibrio, se si guarda alle risorse che erano già in ballo nella pubblica sicurezza: “Con 50mila euro – scrive il sindaco di Comacchio – si pensava davvero di risolvere il problema abusivismo sui 26 km di costa, quando il Comune spende quasi 700mila euro annui per il potenziamento estivo della polizia municipale? Di certa c’è una cosa, il pattugliamento delle spiagge oggi come ieri è solo in capo alla polizia municipale. Una prerogativa dei Sindaci, un problema dei Sindaci. Le uniche divise che sotto il sole fanno questi servizi sono quelle della PM. E perché ? E lo Stato dov’è?”.

Fabbri chiude il suo post con una proposta provocatoria e indirizzata direttamente a Salvini e alle forze dell’ordine che fanno riferimento al suo ministero: “Lancio questa proposta alla Onorevole Tomasi per il 2019, da avanzare al Ministro. Azzeriamo i 50 Mila. Dei sette Lidi: due alla PM, due ai carabinieri, due alla finanza e uno alla polizia di stato (se poi, esercito, capitaneria…). Solo così ci può essere una lotta integrata e non fatta solo con degli spot e dei selfie”. Una ‘spartizione operativa’ dei lidi che secondo Fabbri risulterebbe molto più efficace di quel semplice “aiutino” economico, in grado di spostare ben pochi equilibri.

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