di Simone Pesci
Dopo i trenta minuti di silenzio, in segno di lutto per la tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, alle 18.30 si è ufficialmente alzato il sipario sull’edizione numero 31 del Ferrara Buskers Festival. La città, come di consueto, si è riempita di note per la gioia dei tantissimi avventori che hanno iniziato a frequentare il Fbf fin dai primissimi minuti.
E’ occorso giusto il tempo di predisporre i suoi attrezzi, a Phil Assheton, in arte Piano Busker, per attirare un nutrito numero di persone che ha fatto capannello intorno all’artista britannico intento a suonare due pianoforti contemporaneamente, sotto l’occhio attento e indiscreto del Savonarola.
Sguardi divertiti e sorpresi, in piazza Castello, per la performance di Utungo Tabasamu, i cui strumenti erano… palette, scope e pentole, su cui venivano agitate bacchette a mo’ di tamburo. Melodie spagnoleggianti sul sagrato del Duomo, mentre dall’altro lato i bambini schiamazzavano per accaparrarsi un palloncino a forma di animale, o per farsi fare una caricatura da un abile artista: segno che, quello che sta andando in scena per l’ennesimo anno a Ferrara, è un festival amico delle famiglie.
Non ce ne vogliano gli altri bravissimi artisti, ma è stato tripudio per la Gabbiano’s Band, gruppo formato da ragazzi disabili che ha fatto cantare e ballare i passanti con brani ‘must’ della musica pop anni Sessanta e Settanta. Il centro, col passare delle ore, si è andato affollando sempre più e in serata, nell’ora della passeggiata post-cena, le vie centrali erano un continuo brulicare di persone.
Insomma, il Ferrara Buskers Festival è ufficialmente iniziato e terrà compagnia a ferraresi e turisti per una settimana che si preannuncia, dal punto di vista artistico e delle performance, davvero intensa.
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