“Non sarebbe avvenuto se i poliziotti fossero stati dotati delle nuove divise operative destinate alla Polfer”. A dirlo è Stefano Paoloni, segretario del sindacato di polizia Sap, in merito all’aggressione subita da due agenti della Polfer nel pomeriggio di lunedì in stazione ad opera di un 29enne, già noto alle forze dell’ordine che, per sottrarsi a un controllo, oltre a colpirli entrambi, è riuscito a sottrarre la pistola a uno di loro, strappando anche la fondina. L’uomo, proveniente dal Nordafrica, è stato con molta fatica fermato e arrestato dai poliziotti, prima che trovasse modo e tempo di utilizzare l’arma.
Chiaramente l’episodio desta preoccupazione anche nel segretario sindacale: “Ha aggredito un poliziotto della Polizia ferroviaria e gli ha sfilato la pistola strappandogli addirittura la fondina. La prontezza degli agenti ha permesso di estrarre il caricatore dall’arma evitando così quella che poteva essere una vera e propria tragedia”, afferma Paoloni. “I colleghi nonostante tutto sono riusciti a cavarsela e ad arrestarlo, ma non ci si può affidare sempre alla divina provvidenza, il malvivente è riuscito a strappare la fondina dal cinturone. Questo non sarebbe avvenuto se i poliziotti fossero stati dotati delle nuove divise operative destinate alla Polfer – spiega Paoloni -. Si parlava di dotazioni a partire dalla fine di giugno, ma ancora nessuna sezione Polfer ne è provvista. Non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto accadere se il criminale, nel suo momento d’ira, fosse riuscito ad utilizzare l’arma. Avrebbe come minimo freddato i colleghi e qualche passante. In questo caso oltre alla divisa operativa sarebbe stato fondamentale che i colleghi avessero avuto in dotazione la pistola taser. È l’unico strumento ad oggi, che ci permetterebbe di operare in sicurezza immobilizzando subito il soggetto senza ulteriori conseguenze”.
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