Attualità
5 Agosto 2018
I dati dell'agenzia regionale dimostrano che è la provincia con un aumento maggiore rispetto al 2016: +7,2%

Rifiuti, nel 2017 la differenziata a Ferrara raggiunge il 68%

di Redazione | 2 min

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Manca davvero poco al 73% di raccolta differenziata, obiettivo regionale da raggiungere entro il 2020. Ferrara, nel 2017, è infatti arrivata a raggiungere il 68%, provincia in regione che ha fatto registrare il balzo più clamoroso, +7,2% rispetto al 2016. I dati, diffusi dall’agenzia di informazione dell’Emilia-Romagna, rilevano anche che un comune su tre, 107 su 331, ha già raggiunto l’obiettivo della quota di raccolta differenziata, la cui percentuale si attesta attorno all’80% dove è già applicata la tariffazione puntuale, introdotta a inizio 2018 anche a Ferrara, il che fa presagire che ci dovremo aspettare un sensibile aumento della percentuale già a partire dal prossimo bollettino, dato che questo si ferma all’anno 2017.

Sono solamente due le province più ‘differenziate’ rispetto a Ferrara: Parma (77,6%) e Reggio Emilia (71,3%), mentre Modena arriva poco dietro attestandosi al 67,8%. I ferraresi, e gli emiliani in generale, si stanno sempre più disciplinando, e stanno diventando sempre più amici dell’ambiente, dato che negli ultimi 15 anni la produzione di rifiuto indifferenziato è crollata del 45,56%.

Non può che essere soddisfatto il presidente della Regione Stefano Bonaccini: “L’Emilia-Romagna è ai primi posti in Italia per raccolta differenziata. I numeri ci danno ragione, anche se si tratta di un lavoro ancora da completare dove serve l’impegno di tutti per far crescere la cultura contro lo spreco e produrre meno rifiuti, perseguendo un modello di sviluppo sostenibile a favore dell’economia circolare”.

“La ricetta messa in campo funziona – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo -, come dimostrano i risultati del 2017. Avanti così, con la piena applicazione della tariffa puntuale a tutto il territorio entro il 2020: è una delle leve più importanti per conseguire i traguardi che ci siamo dati. Significa che ciascuno, cittadino o impresa, paga ‘per quanto butta’: chi produce più indifferenziato, avrà una bolletta più elevata. È un principio di equità e di responsabilità, una leva per una gestione dei rifiuti, stili di vita e comportamenti quotidiani sempre più sostenibili dal punto di vista ambientale”.

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