Cronaca
31 Luglio 2018
I regolamenti di conti coinvolgono soprattutto giovani di origine nigeriana. E in via Bologna i testimoni vedono spuntare anche una pistola

Escalation di violenza: nuovo accoltellamento e bar Vienna ‘sotto assedio’

di Ruggero Veronese | 3 min

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È una vera e propria escalation di violenza quella che si sta consumando negli ultimi giorni a Ferrara, con numerosi e sanguinari scontri tra gruppi di cittadini soprattutto di origine nigeriana impegnati in serrati regolamenti di conti per le strade della città, senza quasi più alcuna cautela riguardo alle reazioni dei testimoni, alcuni dei quali questa notte hanno visto anche spuntare fuori una pistola. Dopo il brutale pestaggio di via Oroboni nel pomeriggio, si sono infatti registrati altri due episodi di violenza, in corso Giovecca e in via Bologna, e un altro giovane nigeriano è stato ricoverato a Cona con ferite da arma da taglio.

La dinamica della sua aggressione è al momento quella su cui si conoscono meno dettagli: il fatto è avvenuto attorno alle 22 in corso Giovecca, dove il ragazzo è stato circondato da un gruppetto di connazionali che lo hanno aggredito e lasciato a terra esanime. I passanti hanno chiamato il 118 che lo ha trasportato a Cona, e dopo le cure dovrà chiarire i dettagli e soprattutto i motivi dell’aggressione subìta.

Meno sanguinario ma ancora più sconvolgente l’episodio di via Bologna, dove due nigeriani hanno tenuto ‘sotto assedio’ il bar Vienna per una decina di minuti terrorizzando clienti e baristi. Il tutto è avvenuto attorno alle 22:30, quando gli avventori del locale hanno visto un giovane nigeriano precipitarsi all’interno del locale. “Lo abbiamo visto correre dentro – racconta una testimone che era seduta ai tavolini del bar a Estense.com – e subito dopo sono arrivati in quattro per cercarlo. Due hanno proseguito verso piazza Travaglio, altri due si sono fermati. Uno di loro aveva anche una pistola al fianco dei pantaloni, che ho visto distintamente mentre scendeva dalla bici e poi l’hanno vista anche i baristi e altri clienti, ma quando sono entrati dentro hanno tirato fuori solo i coltelli e il machete. Uno si era messo una keffiah davanti al viso e infatti credevamo che si trattasse di una rapina, ma poi abbiamo visto che volevano solo prendere il ragazzo che era entrato prima”.

A quel punto il ‘fuggitivo’ ha chiesto aiuto ai baristi, che si sono trovati nella scomoda posizione di doverlo difendere dagli aggressori: “I clienti erano quasi tutti fuori, dentro il bar era quasi vuoto – continua la testimone -, quelli che se la sono vista brutta sono stati i baristi, perché il ragazzo che scappava si è nascosto dietro al bancone e poi dietro di loro, che si trovavano davanti a quelli che erano entrati per inseguirlo. Sono rimasti dentro per un po’, poi forse hanno capito che stava arrivando la polizia e sono andati via”.

La situazione ha ovviamente lasciato un atmosfera surreale nel locale per il resto della serata: “Il ragazzo che scappava è rimasto lì, aveva una gran paura. Molti clienti hanno iniziato a dirgli di andarsene, perché era responsabile di quello che era successo. Io e le mie amiche gli abbiamo preso una bottiglietta d’acqua, ma lui non ha voluto dirci cos’era successo e per quale motivo lo stessero inseguendo. Era terrorizzato. Ma qualcosa doveva aver combinato, probabilmente”.

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