Cronaca
31 Luglio 2018
Durante il violentissimo pestaggio in Gad il 25enne ghanese si è frapposto agli aggressori e ha evitato le conseguenze peggiori

Lawrence, ‘l’eroe di via Oroboni’ che sogna una vita da italiano

di Ruggero Veronese | 3 min

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Lawrence mostra la ferita al braccio

“C’è troppa tensione e anche noi abbiamo paura. Non è solo una questione di nazionalità: bisogna giudicare le persone per quello che fanno”. Lawrence ha 25 anni, viene dal Ghana e parla di quanto successo in inglese perché il suo italiano è ancora molto stentato. Racconta di vivere spesso in mezzo alla diffidenza della popolazione italiana, come se la sua origine e il colore della sua pelle implicassero un coinvolgimento con i problemi di spaccio e criminalità in zona Gad. Lunedì pomeriggio però è stato proprio lui a evitare che forse in via Oroboni succedesse l’irreparabile: quando ha visto due africani iniziare un violentissimo pestaggio verso un altro giovane, non ha avuto alcun dubbio sul da farsi ed è intervenuto da solo per dividerli.

Mezzora dopo mostra la propria ferita agli agenti di polizia e agli operatori del 118 giunti sul posto: un taglio sull’avambraccio con un grosso ematoma che inizia a gonfiarsi visibilmente. “Stavo andando all’Eurospin – racconta Lawrence – e ho visto quei due che buttavano per terra il ragazzo che hanno portato via in ambulanza. Hanno iniziato a colpirlo con i bastoni, proprio qui sulla testa. Mi sono messo in mezzo e ho spinto via uno dei due, allora se la sono presa con me, ma mi sono parato e mi hanno preso solo sulle braccia e i fianchi”.

Eppure, nonostante i complimenti da parte dei testimoni che hanno assistito alla scena, i discorsi di Lawrence tradiscono più che altro una grande amarezza per quanto successo. “Alcuni stranieri qua in Italia causano molti problemi e lo vediamo anche noi. Non ci piacciono quelle persone, perché gli italiani dopo se la prendono anche con me e i miei amici, pensano che siamo tutti spacciatori, ma non siamo come loro. Adesso ho più paura di prima, perché ho provato a fare qualcosa ma quei due sono scappati via e questo – dice indicando la ferita – è quello che ho ottenuto. Cosa vorrei dire alla città? Nulla, soltanto che vorrei vivere anche io pensando al lavoro, come fate voi. C’è troppa tensione in Italia”.

Lawrence e Joe mentre raccontano a un agente l’accaduto

A raccontare l’accaduto alla polizia insieme a Lawrence è presente anche un suo connazionale, Joe, titolare di un’attività commerciale poco lontano, che riferisce in italiano di quanto ha visto da lontano: “Siamo venuti in Italia per farci una vita, ma tutti i giorni ci ritroviamo in mezzo a un nuovo casino e io non voglio più starci in mezzo”, dice agli agenti. Tra i due giovani ghanesi a un certo punto si inserisce addirittura il segretario della Lega Nicola Lodi, che era presente tra i testimoni e conferma il ruolo di Lawrence nell’aver arginato e interrotto la violentissima aggressione: “Sì, è lui l’eroe del giorno”, conferma indicando il giovane ghanese. Che nonostante la ferita, l’amarezza e la rabbia, forse oggi è riuscito anche in un’altra grande impresa: avvicinare due pezzi di Ferrara normalmente molto lontani.

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