di Giuseppe Malatesta

Comacchio. “Quanti dei 6.700 parcheggi a pagamento dei Lidi comacchiesi sono irregolari?”. È il dubbio che attanaglia un nostro lettore e frequentatore della riviera, non l’unico nel corso degli ultimi anni a sollevare dubbi di ogni sorta sulla conformazione degli stalli di sosta che hanno colorato il retrospiaggia da Volano a Spina.

Proprio su Volano, ultimo dei sette lidi ad essere colonizzato dalle odiate strisce blu, si concentra l’attenzione di Anio Benazzi, che invita ad approfondire un vizio di forma che a suo parere decreterebbe l’irregolarità vera e propria dei parcheggi gestiti dalla cooperativa Work and Services su affidamento del Comune di Comacchio.

“Tutte le occasioni sono buone, per i sindaci, per racimolare soldi: persino con i parcheggi sulla sabbia. Penso succeda solo a Comacchio. A Volano – dice Benazzi – in tanti ultimamente ci chiediamo quanto sia giusto pagare per parcheggiare sulla sabbia”.

Nulla da dire sui 390 parcheggi presenti in centro e sulle superfici asfaltate ove sono tracciati gli stalli azzurri di sosta, ma “sicuramente non sono in regola i circa 410 posteggi adiacenti al Lungomare del Parco e quelle di accesso ai bagni, ricavati su superfici in erba o su fondo in sabbia, privi delle linee di delimitazione degli stalli azzurri, senza alcuna indicazione per gli spazi assegnati ai diversamente abili e con segnaletica verticale carente”.

Sempre a proposito di stalli azzurri, il turista sostiene che i parcheggi che ne sono privi sono “in contrasto con il codice della strada”. La soluzione? “È opportuno che il Comune di Comacchio faccia un passo indietro, procrastinando l’esazione del pagamento dei parcheggi in erba o sabbia (dove non sono tracciati gli stalli azzurri) finché non verranno regolarizzati con l’applicazione dell’art. 149 del Regolamento al codice della strada”.

A smontare l’attenta e documentata contestazione di Benazzi interviene, interpellato per un chiarimento, il sindaco lagunare Marco Fabbri: “In questi anni abbiamo affrontato diversi ricorsi al Giudice di Pace per lo stesso motivo, ma abbiamo sempre vinto. Come per altro stabilito recentemente da una sentenza della Corte di Cassazione, non esiste alcun obbligo della segnaletica blu integrativa”.

Il riferimento di Fabbri è alla sentenza 24999 del dicembre 2016 che interviene su un caso specifico accaduto nel messinese, ricordando che “in presenza di segnaletica verticale per la sosta a pagamento, gli stalli blu non sono indispensabili per la validità della prescrizione” e che “la segnalazione verticale prevale su quella orizzontale quando quest’ultima risulti contraddittoria perché siano assenti (o sbiaditi) i segnali sull’asfalto”.

Sulla possibilità poi di adibire a parcheggio una porzione di terreno non asfaltata, di sabbia, erba o terra che sia, su area demaniale, “ciò è consentito e regolamentato – informa la Polizia Municipale di Comacchio – da specifiche autorizzazioni”.