Goro
14 Luglio 2018
L'ambizioso programma che dal 2014 unisce pubblico e privato nella gestione della Sacca di Goro mette in mostra i suoi effetti positivi

Sacca di Goro, risultati tangibili in laguna dal progetto Life Agree

di Redazione | 3 min

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Goro. E’ stato mosso da uno spirito di divulgazione e di sensibilizzazione l’educational tour promosso dai tecnici del ‘Life Agree’ il progetto di gestione a lungo termine della laguna e della Sacca di Goro, ecosistema delicatissimo e anima identitaria di Goro dal 2014 ‘campo di battaglia’ del progetto in questione.

A quattro anni dall’avvio di “Life Agree” – che ha messo insieme molluschicoltori, gestori pubblici, partner istituzionali e consorzio Sacca di Goro nel governo sostenibile di uno spazio costiero unico nel suo genere -, i risultati fin qui ottenuti sono visibili anche agli occhi dei non addetti ai lavori, come dimostra la visita guidata condotta dal project manager Graziano Caramori e da Stefano Lovo di Arpae Emilia Romagna nei diversi ambienti della Sacca.

“L’obiettivo di un progetto nato per porre rimedio a minacce e problemi di conservazione della laguna e sostenuto da un budget di 4,4 milioni di euro – illustrano gli esperti – ha dato i suoi primi risultati, evidenti ad esempio nella scomparsa di crisi anossiche, l’ultima delle quali risale al 2015”.

Un risultato importante per la salute dell’ecosistema e per la salvaguardia dell’economia della pesca, raggiunto grazie alla pianificazione oculata di dragature ‘vitali’: “L’escavo di 250 mq di sedimenti dei canali principali ha prodotto un sostanziale miglioramento della circolazione idraulica. Peraltro – spiega Lovo – sono in corso interventi draganti che riguarderanno diversi canali secondari e abbiamo già ottenuto promettenti risultati dal monitoraggio dell’azione di crescita dello scanno sabbioso verso sud-ovest”.

Tutto questo, ricordano i tecnici e il sindaco Diego Viviani, ha ovviamente una ricaduta positiva nella produzione di vongole, settore in cui Goro primeggia come noto a livello europeo. “I pescatori del luogo – nota Lovo – si sono fatti apprezzare per un grande spirito di collaborazione, anche economica, già prima che si avviasse il progetto in questione. Le azioni messe in campo con Provincia, Regione e Comune per contrastare le pesanti crisi anossiche purtroppo non avevano però dato i risultati sperati”.

Da qui la volontà di congiungere gli sforzi in un progetto ad ampio respiro, lungimirante, che non esclude di fatto gli ‘abitanti’ della Sacca. Proprio i pescatori consorziati dal 2024 si occuperanno direttamente della gestione delle operazioni di dragatura, dopo che ‘Life Agree’ ha spianato la strada. “Presenteranno i singoli piani di intervento al Comitato Operatori Sacca di Goro (composto da Comune, Parco, Arpae e CoSaGo), che potrà dare il via a quelli ritenuti più sostenibili: si tratta certamente di un passo importante che speriamo possa dare frutti duraturi”.

Le azioni poste in essere dal 2014 hanno coinvolto anche il reparto dei Carabinieri per la tutela della biodiversità, impegnati nella salvaguardia delle specie fauno-floristiche accolte nel particolarissimo habitat della laguna, in particolare sui tre isolotti ottenuti dal trasferimento dei depositi dragati e oggi luogo prediletto di nidificazione per gabbiani, fraticelli, avocette ed altri esemplari piumati. “La natura si è riappropriata in fretta di questi spazi, sia dal punto di vista floristico (come dimostrano le distese di salicornia), sia faunistico: il monitoraggio dei dati del 2017 – illustra il colonnello Giovanni Nobili – mette in luce un successo riproduttivo di queste specie davvero notevole ed unico in Europa”.

“Quanto fatto finora – riassume Lovo – ci ha consentito di consegnare nuovi spazi naturali, di combattere i problemi tipici lagunari di erosione, subsidenza, anossia e di sostenere la possibilità che in un futuro non lontano questo luogo possa sostenere pesca, allevamento, turismo e natura insieme”.

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